Precisazioni sugli ordini cavallereschi epiroti

Ci viene spesso chiesto se gli Ordini cavallereschi della Casa d’Epiro siano “conformi” alle leggi italiane, la risposta è sì perchè:

 

1) la legge 3 Marzo 1951, n° 178, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n°73 del 30 Marzo 1951 all’art. 7 riconosce la legittimità degli Ordini non nazionali che possono essere liberamente conferiti.

 

2) Gli Ordini dinastici della Casa d’Epiro sono per l’ appunto ordini non nazionali, infatti il Tribunale di Roma con Sentenza del 26 Febbraio 1962, IX Sezione penale ha specificato che gli ordini non nazionali sono quegli ordini che “…ricevono origine non dagli ordinamenti giuridici statuali esistenti, bensì da patrimoni araldici appartenenti a cittadini stranieri o aventi una propria personalità giuridica internazionale”.

 

3) Il Principe Gran Maestro degli Ordini dinastici della Casa d’Epiro ha una propria evidente personalità giuridica internazionale per il fatto che è de jure Principe d’ Epiro. Tale titolo deriva dall’Atto di abdicazione-devoluzione reso a Suo favore da S.A.R. il Principe Alessandro d’Epiro, nipote di S.M. la Regina Geraldina di Albania, moglie del defunto Re Zog, detronizzato da Mussolini nel 1939. La validità giuridica e l’esattezza dell' atto sono state asseverate dal Tribunale di Torino. Protocollo 11950 del 10 Settembre 2001. Perito per l'Atto un sottufficiale dei carabinieri.

 

4) L’ esistenza storica dello Stato del Nord Epiro su cui si esercitarono i diritti di Alessandro d’Epiro ed oggi si esercitano i diritti successori del Principe di Santa Sofia per l’atto in epigrafe è sancita dal protocollo di Corfù, anno 1914, trattato internazionale riportato nel volume 23° di Trattati e Convenzioni fra il Regno d’Italia e gli altri stati, testo edito dal Ministero degli Esteri italiano; la raccolta di tali volumi è reperibile presso le maggiori Università italiane e presso la Biblioteca del Senato della Repubblica Italiana. Il trattato fu firmato dagli allora Regno d’Italia, Impero austro-ungarico, Impero russo, Impero germanico, Repubblica francese ed Impero inglese.

 

5) Il trattato di cui sopra, mai abrogato, al punto 9 prevede espressamente il diritto di chi regga l’Epiro a conferire distinzioni onorifiche, leggasi cavalierati e titoli nobiliari.

 

6) L’Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, ha pubblicato nell’anno 2003 la tesi di laurea L’ Epiro diviso e la minoranza greca d’Albania, dott. Olga Nassis, sotto la supervisione del Chiarissimo Prof. Saja, esperto di questioni balcaniche, tesi in cui si sono pubblicati vari documenti storici che dimostrano la fondatezza dei diritti della Casa d’Epiro. La tesi è di pubblica consultazione.

 

7) La prestigiosa rivista “Storia del Novecento”, anno V, n. 89, settembre 2008, ha pubblicato l’articolo di MICHELE RALLO “I Regni-meteora nell’Europa Orientale durante le guerre mondiali” in cui questo storico dimostra in modo inconfutabile i legami fra il Regno d’Epiro ed il Regno di Grecia, le vicende che portarono alla sua nascita e la sua legittimità. Il testo è consultabile anche su INTERNET http://www.europaorientale.net/sez2grecia.htm

 

8) La Pretura di Floridia con Sentenza 31 ottobre 1961, Pretore Di Marco ha sentenziato: “…tanto gli ordini non nazionali quanto gli Stati esteri sono legittimati a conferire onorificenze e legittima è l’accettazione, da parte dell’insignito, di tali onorificenze”.

 

9) Qualcuno ci chiede: “ ma gli ordini della Casa d’Epiro sono riconosciuti dalla Repubblica Italiana?” La Repubblica riconosce solo gli ordini propri, del Vaticano, del Santo Sepolcro e l’ Ordine di Malta, riconosce non vuol dire che solo questi per la Repubblica sono autentici, riconosce vuol dire che un appartenente alle Forze Armate può richiedere l’iscrizione a matricola solo di queste onorificenze. Ricordiamo ai lettori che la Repubblica non “riconosce” gli Ordini dinastici della Real Casa d’Italia, questo non significa che gli ordini dell’Augusta Dinastia che ha fatto l’ Italia unita siano falsi, la Repubblica non riconosce gli ordini cavallereschi del Principato di Monaco, non riconosce l’ Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme il cui Gran Maestro è S.A.R. il Duca di Siviglia, Cugino di S.M. il Re di Spagna e S.M. il Re Juan Carlos è Gran Collare dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme, la Repubblica non riconosce gli ordini della Casa Imperiale d’Etiopia, della Casa Reale del Montenegro, insomma, non “riconosce” nessuno o quasi, eppure sono tutti ordini autentici e storicamente validi. Il criterio che orienta la Repubblica Italiana è semplice: essa riconosce solo ordini storicamente legati al territorio italiano, tranne quelli che fanno capo a Casa Savoia per un puntiglio repubblicano.