NOTIZIE

Gli auguri pasquali del Sultano

il Sultano Mangku Alam II dell'Indonesia, nonostante sia di fede musulmana ha inviato a nome suo e della sua Consorte gli auguri di Felice Pasqua alla Real Casa d" Epiro ed ai di lei nobili e cavalieri


Ascesa al Cielo di SAR Vittorio Emanuele IV di Savoia Capo della Real Casa sabauda: il cordoglio della Real Casa d'Epiro

Il Gran Principe d'Epiro unitamente ai Nobili della Real Casa agli insigniti degli Ordini dinastici epiroti e alle Delegazioni tutte, partecipa al lutto della Real Casa di Savoia per il passaggio al Cielo di Sua Altezza Reale il Principe di Napoli Vittorio Emanuele IV, Re titolare d'Italia, avvenuto a Ginevra il 3 febbraio.  La Real Casa d'Epiro è vicina a Casa Savoia in questo triste momento

Le Grand Prince d'Épire, avec les Nobles de la Maison Royale, les honorés des Ordres dynastiques épirotiens et toutes les Délégations, participe au deuil de la Maison Royale de Savoie pour le passage au Ciel de Son Altesse Royale le Prince de Naples Vittorio Emanuele IV, roi titulaire d'Italie, qui a eu lieu à Genève le 3 février. La Maison Royale d'Épire est proche de la Maison de Savoie en ce triste moment

The Grand Prince of Epirus, together with the Nobles of the Royal House, the honorees of the Epirotian dynastic Orders and all the Delegations, participates in the mourning of the Royal House of Savoy for the passage to Heaven of His Royal Highness the Prince of Naples Vittorio Emanuele IV, titular King of Italy, which took place in Geneva on 3 February. The Royal House of Epirus is close to the House of Savoy in this sad moment

Ο Μέγας Πρίγκιπας της Ηπείρου, μαζί με τους Ευγενείς του Βασιλικού Οίκου, τους τιμώμενους των Ηπειρωτικών δυναστικών Τάξεων και όλες τις Αντιπροσωπείες, συμμετέχει στο πένθος του Βασιλικού Οίκου της Σαβοΐας για το πέρασμα στον Παράδεισο της Αυτού Βασιλικής Υψηλότητας του Πρίγκιπα της Νάπολης. Vittorio Emanuele IV, τιτουλάριος βασιλιάς της Ιταλίας, που έλαβε χώρα στη Γενεύη στις 3 Φεβρουαρίου. Ο Βασιλικός Οίκος της Ηπείρου βρίσκεται κοντά στον Οίκο της Σαβοΐας αυτή τη θλιβερή στιγμή

 


Decesso del Principe di Chauvigny et Nimes

È venuto a mancare S.A. il Principe Massimiliano Molini di Valibona, Principe di Chauvigny et Nimes, Reggente della Guardia d'Onore dell'Imperatore, associazione legata alla memoria di Napoleone, Presidente del Corpo della Nobiltà napoleonica in Italia, ufficiale a riposo dell' Esercito Italiano. S.A. era amico di Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia. La Casa d'Epiro porge sentite condoglianze


Auguri di Natale 2023 del Gran Principe d'Epiro


La Real Casa d'Epiro con le sue Delegazioni tutte, saluta Sua Maestà Re Carlo III del Regno Unito e del Commonwhealt, in occasione della sua incoronazione, felicitandosi con la Real Casa britannica 

The Royal House of Epirus with all its Delegations, greets His Majesty King Charles III of the United Kingdom and of the Commonwhealt, on the occasion of his coronation, congratulating the British Royal House

Ο Βασιλικός Οίκος της Ηπείρου με όλες του τις Αντιπροσωπείες χαιρετίζει την Αυτού Μεγαλειότητα Βασιλιά Κάρολο Γ' του Ηνωμένου Βασιλείου και της Κοινοπολιτείας, με την ευκαιρία της στέψης του, συγχαίροντας τον Βρετανικό Βασιλικό Οίκο

Shtëpia Mbretërore e Epirit me të gjitha delegacionet e saj, përshëndet Madhërinë e Tij Mbretin Charles III të Mbretërisë së Bashkuar dhe të Commonwhealt, me rastin e kurorëzimit të tij, duke uruar Shtëpinë Mbretërore Britanike.

La Maison Royale d'Epire avec toutes ses Délégations, salue Sa Majesté le Roi Charles III du Royaume-Uni et du Commonwhealt, à l'occasion de son couronnement, félicitant la Maison Royale Britannique

La Casa Real de Epiro con todas sus Delegaciones, saluda a Su Majestad el Rey Carlos III del Reino Unido y de la Commonwhealt, con motivo de su coronación, felicitando a la Casa Real Británica

A Casa Real do Épiro com todas as suas Delegações, saúda Sua Majestade o Rei Carlos III do Reino Unido e do Commonwhealt, por ocasião da sua coroação, parabenizando a Casa Real Britânica

Королевский дом Эпира со всеми своими делегациями приветствует Его Величество короля Соединенного Королевства и Содружества Карла III по случаю его коронации, поздравляя Британский королевский дом

Das Königshaus von Epirus mit all seinen Delegationen begrüßt Seine Majestät König Karl III. des Vereinigten Königreichs und des Commonwealth anlässlich seiner Krönung und gratuliert dem britischen Königshaus


Ascesa al Cielo della Principessa Donna Giuseppina Sacchi d'Epiro , madre del Gran Principe

La Real Casa d'Epiro comunica che il giorno 16 Febbraio 2023 è avvenuto, dopo lunga malattia, il pio transito della Principessa Donna Giuseppina Sacchi, Principessa di Nicopoli, Duchessa d'Epiro, Contessa di Lisio, madre del Principe di Santa Sofia. La Principessa aveva 84 anni.

Le Delegazioni tutte si stringono attorno al Gran Principe d'Epiro e Signora, in questo momento di irreparbile dolore.


Messaggio di Natale del Gran Principe d'Epiro


E' morta la Regina, Dio salvi il Re!

Sua Altezza Reale il Gran Principe d'Epiro unitamente al Corpo nobiliare, alle Delegazioni e agli Ordini Cavallereschi epiroti, esprime il suo cordoglio per la dipartita il giorno 8 settembre 2022 di Sua Maestà Elisabetta II Regina del Regno Unito e Irlanda, Capo del Commonwealth, ricordandola nelle preghiere. 

Esprime altresì l'augurio di luminoso cammino al nuovo Sovrano Sua Maestà Re Carlo III del Regno Unito e Irlanda e Colonie Capo del Commonwealth.


Notizie

COMUNICAZIONE : La Santa Chiesa d'Epiro accreditata dallo Stato del NebrasKa

La Santa Chiesa Ortodossa Autocefala d’Epiro, che ha per capo temporale S.A.R. il Gran Principe d’Epiro Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia e per Metropolita Mar Melchizedeck, ha ricevuto l’ accredito dal Governo del Nebraska.


Comunicazione della Real Casa d'Epiro

Sua Altezza Reale il Gran Principe d’Epiro ha nominato in data 11 Giugno 2022 S.E. il Marchese Giacomo Francesco Maria Salviati di San Fiorenzo Delegato per gli Ordini cavallereschi con lo scopo di instaurare nuovi rapporti con altri ordini legittimi.


Messaggio di S.A.R. il Gran Principe d'Epiro per la Santa Pasqua 2022        ai fedeli della Santa Chiesa Ortodossa Autocefala d'Epiro                          e a tutti i fratelli in Cristo


La Reale Casa d'Epiro e le Sue Delegazioni augurano un felice Natale e un sereno anno 2022!

Ο Βασιλικός Οίκος της Ηπείρου και οι Αντιπροσωπείες του σας εύχονται καλά Χριστούγεννα και ένα ειρηνικό έτος 2022!

Королевский Дом Эпира и его представительства желают вам счастливого Рождества и мирного 2022 года!

The Royal House of Epirus and its Delegations wish you a happy Christmas and a peaceful year 2022!

¡La Casa Real de Epiro y sus Delegaciones les desean una feliz Navidad y un año de paz 2022!

La Maison Royale d'Épire et ses Délégations vous souhaitent un joyeux Noël et une année 2022 paisible !

A Casa Real do Épiro e as suas delegações desejam-lhe um feliz Natal e um ano de paz de 2022!

Shtëpia Mbretërore e Epirit dhe delegacionet e saj ju uron Gëzuar Krishtlindjet dhe një vit të qetë 2022!

Epir Kraliyet Evi ve Delegasyonları size mutlu bir Noel ve huzurlu bir 2022 yılı diler!


E' morto il Principe Filippo di Edimburgo:

il cordoglio della Real Casa d'Epiro 

 

9 aprile 2021

La Real Casa d'Epiro nella persona del Gran Principe e famiglia, le Delegazioni regie tutte della Casata, si uniscono al dolore di Sua Maestà Elisabetta II Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Capo del Commonwealth, per la scomparsa in data odierna di Sua Altezza Reale il Principe del Regno Unito  Filippo, Duca di Edimburgo, consorte di Sua Maestà.   

La Casa d'Epiro ricorda la luminosa figura del Principe Filippo, combattente nella seconda guerra mondiale e per lunghissimi anni rappresentante di Sua Maestà nel mondo, uomo brillante ironico e maestro di eleganza.

The Royal House of Epirus in the person of the Grand Prince and family, the Royal Delegations all of the House, join the grief of Her Majesty Elizabeth II Queen of the United Kingdom of Great Britain and Ireland, Head of the Commonwealth, for death today of His Royal Highness the Prince of the United Kingdom Philip, Duke of Edinburgh, consort of Her Majesty.

The House of Epirus recalls the luminous figure of Prince Philip, a fighter in the Second World War and for many years the representative of His Majesty in the world, a brilliant ironic man and a master of elegance.


La Real Casa d'Epiro

e le sue Delegazioni

augurano ai lettori del sito

una serena e Santa Pasqua 2021


  Nominato il nuovo Metropolita della Santa Chiesa Ortodossa
Autocefala d'Epiro
In data 14 Febbraio 2021, festa dei Santi Cirillo e Metodio, Apostoli degli
Slavi, S.A.R. il Gran Principe d'Epiro Don Davide Pozzi Sacchi di Santa
Sofia, a seguito di rinuncia del precedente Metropolita, in virtù dei Suoi
poteri di Capo Temporale ed Alto Protettore della Santa Chiesa Ortodossa
Autocefala d'Epiro ha nominato nuovo Metropolita il Vescovo Mar Melchizedeck
che ha già preso possesso della Sede.

Ordine Costantiniano d’Epiro

Si informano  gli investiti dell’Ordine Costantiniano d’Epiro che  è possibile acquistare le decorazioni dell’ Ordine presso la ditta del Colonnello Lemke scrivendo, in lingua inglese,  alla mail jeweler@replicaregalia.com

 


Libro d’ Oro delle famiglie Nobili e Notabili     

E’   in   fase  di   pubblicazione   la   sesta   edizione   del   Libro   d’Oro   curato   dall’ArchivioStorico Corder Modulo Morosini. Nel volume saranno riportati stemmi e storia del Casato   del   Principe  d’Epiro   Davide   Pozzi   Sacchi   di   Santa  Sofia,   del   Casato  della Principessa   Patrizia,   nata   Baronessa   La   Torre   del   Grano,   della   Principessa Giuseppina Sacchi, nata Contessa  di Lisio. Tutti  i possessori di titoli  nobiliari della Casa   d’Epiro,   nonché   di   altri   Casati   riconosciuti   e   legittimi,   possono   chiedere l’inserimento nel Libro d’Oro contattando via mail l’archivio storico in questione alla mail  librodoro.nobilienotabili@gmail.com  I   possessori   di   un   titolo   dovranno, ovviamente, esibire la documentazione necessaria.


 

                     Popoli musulmani che si convertono al Cristianesimo Ortodosso

 

 

Storicamente la Chiesa Ortodossa Russa è quella che più di ogni altra ha ottenuto successi nell’evangelizzazione dei popoli islamici, si ricordano i successi di San Michele di Kiev (X secolo) che convertì molti bulgari del volga al cristianesimo o di San Macario di Mosca (XVI secolo), apostolo tra i tartari, è grazie al suo apostolato e a quattro secoli di lavoro missionario che un nuovo sottogruppo si è sviluppato all'interno del popolo tataro, quello dei Krjashen o tartari ortodossi (oggi circa 350.000).  Altro popolo mussulmano d’origine turca convertitosi dall'Islam all'Ortodossia è quello dei Gagauzi, discendenti dei turchi Oguz, che nel XIII secolo si convertirono all’ortodossia ed oggi sono circa 230.000 (per lo più in Moldova). Ma è soprattutto nel XXI secolo che le Chiese Ortodosse hanno intensificato l’evangelizzazione tra le popolazioni islamiche, dove, soprattutto nel Caucaso, popolazioni che all’inizio del XX secolo erano prevalentemente islamiche, si sono convertite in massa all’ortodossia. Gli agiari, abitanti dell’Adjaria, conosciuti fino al secolo scorso come musulmani georgiani, oggi sono per oltre tre quarti convertiti al cristianesimo ortodosso. Stessa cosa è successa tra gli abkhazi e gli afro-abkhazi (popolazione di colore retaggio dei nordafricani portati in Abkhazia come schiavi dagli ottomani nei secoli passati) dell’Abkhazia e gli Osseti, convertitosi in massa dopo la strage jihadista di Beslan. 

 

 



 

Nella Chiesa Ortodossa Russa ci sono sacerdoti kazachi, ceceni, tartari, ingusci e tabasari, molti dei quali convertitosi dall’Islam, che svolgono opera missionaria tra le popolazioni turco-mussulmane dell’ex Unione Sovietica. In Albania e in Indonesia, dove si è costituita una comunità di 2.500 ex mussulmani convertiti all’Ortodossia, le Chiese Ortodosse stanno svolgendo una frenetica attività missionaria. L’Ortodossia sta fiorendo anche tra i curdi del nord della Siria che dopo aver subito persecuzioni da parte dello Stato Islamico cominciano ad avere forti dubbi sulla loro appartenenza islamica. E in Italia? La Chiesa Cattolica solitamente non fa apostolato tra i musulmani e ogni anno non più di una trentina di persone si convertono al cattolicesimo mentre le Chiese Ortodosse presenti nel nostro territorio, essendo comunità etniche che si rivolgono ai loro fedeli della diaspora, solitamente non fanno proselitismo e curano unicamente le esigenze religiose dei loro connazionali. 

 



 

Unica eccezione è la Chiesa Ortodossa Italiana, che sta svolgendo un’attività missionaria tra i musulmani presenti nel nostro paese. Al riguardo segnaliamo la costituzione di una comunità ortodossa a Giulianova (TE) composta prevalentemente da ex musulmani albanesi del quale è responsabile il sig. Denis Hilvyu, responsabile locale dell’associazione laicale Fraternità Ortodossa. Un altro centro missionario tra gli albanesi presenti in Italia è a Brienza (PZ) del quale è responsabile il sig. Franz Franc Breguun cristiano albanese ex cattolico, seminarista dell’Accademia Ortodossa San Nicodemo l’Aghioritache studia per diventare Diacono. La nostra è una Chiesa nazionale e patriottica, ma al contempo missionaria, perché segue gli insegnamenti di Gesù che ci ha detto: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato (Marco 16: 15-16).

Mons. Filippo Ortenzi


L'Avvocato Umberto Chialastri di Palme, nobile romano, ha pubblicato, presso
la casa editrice Akkuaria, il libro Diventare nobili oggi. Il saggio passa
in rassegna le norme basilari del diritto nobiliare ed i Casati dotati di
fons honorum, fra di essi è dato spazio alla Casa d'Epiro ed alle sue
legittime prerogative.
Dalla sede del Capo della Real Casa, 6 aprile 2020

Sono pervenuti alla Casa d'Epiro gli Auguri e la Benedizione per la Santa Pasqua 2020 dell'Arcivescovo Norman Dutton, Primate Emerito della Chiesa Anglicana Episcopale https://aeci.weebly.com/ Gli Auguri e la Benedizione sono estesi a tutti i Nobili e Cavalieri della Casa medesima.
Dalla sede del Capo della Real Casa, 6 aprile 2020

Incontro fra la Real Casa d’Epiro e l’O.S.M.T.H a Caravaggio

 

Domenica 13 Ottobre 2019 presso il Santuario mariano di Caravaggio (BG) si è tenuto un incontro delle LL.AA. Il Principe Davide e la Principessa Patrizia Pozzi Sacchi di Santa Sofia con una delegazione dell’Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani – Gran Priorato d’Italia da S.E. Il Gran Cancelliere Generale O.S.M.T.H. Magnum Magisterium Marco Pirillo, S.E. Il Gran Priore d'Italia O.S.M.T.H. Magnum Magisterium Giovanni Zipponi e dall’ Ill.mo Gran Priore Vicario d'Italia  O.S.M.T.H. Magnum Magisterium Simone Zani. Durante l’incontro è stato firmato, sull’altare del triportico a ponente, un trattato di amicizia e collaborazione, inoltre il Principe Davide e la Principessa Patrizia hanno ricevuto la nomina a Grand’ufficiali dell’ O.S.M.T.H. e, oltre ai brevetti ed alle decorazioni, è stato consegnato alle LL.AA. il crest dell’Ordine templare. Il Gran Principe d’Epiro ha investito , come scambio di onori, il Gran Priore ed il Gran Cancelliere Commendatori con placca dell’Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro ed ha loro consegnato copia del volume di recente pubblicazione sulla storia dell’Epiro. Il Gran Priore Vicario ha invece ricevuto la nomina a Cavaliere del medesimo ordine equestre ed alcune pubblicazioni di carattere storico cavalleresco. L’incontro si è concluso con una visita alla Basilica ed al Sacro Fonte.

 

 

 

 


Buon Natale e felice anno 2019  dalla Real Casa d'Epiro!

 

Καλά Χριστούγεννα και Ευτυχισμένο το Νέο Έτος 2019!

 

Merry Christmas and Happy New Year 2019 from the Royal House of Epirus!

 


La Real Casa d'Epiro ha aderito alla Unione delle Dinastie Bizantine, promossa dal Principe Vladimir Gorshkov Cantacuzene di Bisanzio: di seguito i documenti che suggellano il fausto evento


Foto della presentazione del libro "Il Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", Akkuaria edizioni Catania 15 maggio 2018 Biblioteca "V.Bellini", nell'ambito del "Maggio dei Libri": il nostro Delegato per la Sicilia e Malta Barone Francesco Giordano di Sciarotta interviene e premia i musicisti del Ten Strings Duo Davide Sciacca e Marianatalia Ruscica che hanno allietato la serata, con la Benemerenza della Delegazione



Serena e Felice Santa Pasqua Cattolica e Ortodossa dalla Real Casa d'Epiro!

 

Cristo è risorto dai morti, con la sua morte ha vinto la morte, e a quelli nelle tombe ha donato la vita!

 

 

Χριστός ανέστη εκ νεκρών, θανάτω θάνατον πατήσας, και τοις εν τοις μνήμασι ζωήν χαρισάμενος.

Christós anésti ek nekrón, thanáto thánaton patísas, kié tis en tis mnímasi zoín harisámenos.

 

Christ is risen from the dead, trampling down death by death, and to those in the tombs, granting life.

 

Христос Воскресе из мертвых, смертию смерть поправ и сущим во гробех живот даровав


Riceviamo e pubblichiamo:

 

I nostri auguri di un sereno nuovo Anno cristiano, nel segno della Tradizione

 https://www.youtube.com/watch?v=Y6MsCZyHW_o&list=RDY6MsCZyHW_o&t=5

Associazione Culturale Internazionale Aristocrazia Europea

Il presidente Ezra Annibale Foscari Widmann Rezzonico

www.aristocrazia.eu

Risultati immagini per cristiani siriani

Il nostro pensiero, le nostre preghiere e le nostre offerte vanno ai

fratelli cristiani martirizzati di Siria, Iraq ed Egitto,

perchè possano ricostruire le loro case, scuole e chiese.

Conto Corrente - Unicredit Banca
IBAN: IT05N020080160800010390422
BIC: UNCRITM1208
Intestatazione: Moai Studio Sas
Causale: Aristocrazia Europea pro Cristiani Orientali

 

https://www.paypal.me/tradizioneuropea/

 

 

 


Onore a Re Michele I di Romania

La Real Casa di Epiro esprime alla Famiglia Reale di Romania ed alla Principessa Margherita, Custode della Corona, nonché a tutto il popolo rumeno, che ama l'istituzione monarchica, le più profonde condoglianze per la morte di Sua Maestà il Re Michele I di Romania


Bronte, patria del pistacchio, e l'Epiro

 

"Bronte è famosa nel mondo perchè un celebre condottiero, l'ammiraglio inglese Horatio Nelson, fu nominato dal Re di Sicilia e Napoli Ferdinando, Duca di Bronte, dopo la folgorante vittoria di Abukir (1798), che sconfisse l'armata di Napoleone: ancora oggi nella Ducèa vicino Maniace, visitabile, sussistono ricordi dell'eroe del Nilo. Per tutta la vita egli volle firmarsi "Nelson e Bronte". Le celebri sorelle Brontè, autrici di Jane Eyre e Cime tempestose, prendono il cognome dal paesino etneo. Altresì nella fondazione moderna di Bronte, intorno alla metà del XV secolo -i Capitolari sono andati perduti ma lo storico locale B.Radice ne ha ricostruito la genesi- sono coinvolti gli Epiroti, qui anche detti Albanesi, profughi dopo la conquista mussulmana di Epiro ed Albania. Come a Biancavilla (lo si è scritto nel libro "Il Regno di Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", Akkuaria 2016) direttamente fondata dagli epiroti per volere della sacra icona bizantina di Maria SS. dell'Elemosina, così a Bronte una nutrita colonia di profughi dalla terra d'Epiro venne accolta e partecipò alla nascita moderna della comunità brontese.  Ancor oggi, nel linguaggio dialettale locale, sopravvivono termini greco epiroti sia nei cognomi (Schillirò, Zappia) che nel linguaggio dei contadini: cònca o braciere da kùnk, fumèri o letame da fumèr, cuppìnu o mestolo da kupin, ed altri. L'eredità dell'Epiro vive ancora nel parlare del popolo brontese...   Di Bronte fu il filosofo e sacerdote settecentesco Nicola Spedalieri.  A Bronte nell'agosto 1860 accaddero celebri tumulti popolari che Giovanni Verga ha riassunto nella novella Libertà "

 

Da http://letterecatinensi.blogspot.it/2017/09/baronia-di-sciarotta-ovvero-della.html


Morto il Marchese di Almazan, Gran Maestro dell'Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme

 

La Real Casa d'Epiro nella persona di SAR il Principe Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, capo della casata nonché Grand'Ufficiale di Giustizia e membro del Gran Baliaggio internazionale dell'Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, partecipa al grave lutto di quell'Ordine, per la scomparsa del Marchese di Almazan, Gran Maestro; tutte le Delegazioni e gli Ordini della Casa epirota si associano nel formulare condoglianze per la grave perdita.

Di seguito l'articolo pubblicato dal Priorato di Spagna dell'Ordine:

 

FALLECIMIENTO DEL GRAN MAESTRE D. CARLOS GEREDA DE BORBÓN

 

Hoy sentimos terriblemente tener que dar la noticia de que Don Carlos Gereda de Borbón, Marqués de Almazán, y 49º Príncipe Gran Maestre de la Militar y Hospitalaria Orden de San Lázaro de Jerusalén, falleció ayer, día 29 de agosto a las 7 de la mañana en su domicilio, víctima de esa lepra de nuestros días que es el cáncer. Desde esta web, y en nombre del Gran Priorato de España, queremos dar nuestro más profundo pésame a su esposa y a sus familiares más cercanos.

 

 

Aunque hacía algún tiempo que el Gran Maestre luchaba contra la enfermedad, su salud había ido debilitándose en los últimos meses. Aun así, tuvo el hermoso gesto de estar con nosotros en la reciente peregrinación a la Catedral de Monreale (Sicilia), un acto que él había deseado ardientemente, y en el que nuevamente demostró la cercanía, el coraje y la firmeza que han caracterizado su maestrazgo durante 9 años.

 

Don Carlos de Gereda y Borbón nació el 24 de enero de 1947 en Montevideo, Uruguay, hijo de don Nicolás Gereda y Bustamante y su esposa Doña María Luisa de Borbón y Pinto. Su posición con respecto a la familia Borbón se establece a través de la línea materna, por su abuelo D. Alberto María de Borbón y d’Ast, II Duque de Santa Elena, y descendiente directo de S.M. el Rey Carlos IV de España.

 

Tras pasar sus primeros años en Uruguay, a donde sus padres se habían mudado tras la Guerra Civil, la familia entera se volvió a España, y de allí fue enviado a la Escuela Preparatoria de Ladycross en Sussex, Inglaterra. Desde allí continuó su educación en Inglaterra y Francia, y tras completarla regresó a Madrid para estudiar Ingeniería Industrial en la Universidad.

 

Se casó el 15 de febrero 1975 con Doña María de las Nieves Castellano y Barón, XV Marquesa de Almazán, título que había sido creado por Felipe II en 1575.

 

En 1975 comenzó su carrera profesional de empresario en el ámbito del desarrollo comercial, para varias de las mayores empresas de ingeniería del panorama internacional. Su carrera le dio la oportunidad de viajar por todo el mundo, desde el Lejano Oriente a América del Sur y Europa Central. Tras residir por motivos laborales junto a su esposa en Buenos Aires entre 1979 y 1986, regresó a España.

 

En octubre de 2008, y tras la renuncia de su primo Don Francisco de Borbón y Escasany, V Duque de Sevilla, un Capítulo General le acabó proclamando Gran Maestre de la Orden Militar y Hospitalaria de San Lázaro de Jerusalén.

 

Durante todo su maestrazgo, el Marqués de Almazán ha demostrado siempre un amor incondicional a la Orden de San Lázaro, luchando para protegerla y para que se convirtiera en una Orden moderna y transparente, en un efectivo instrumento de ayuda al prójimo y que pudiera desarrollarse plenamente como un agente de interés social más. Todo esto sin perder nunca de vista la tradición y la historia de la Orden, cosa que conocía muy bien, respetaba, y amaba. De él partió la idea de crear una Fundación Internacional que al mismo tiempo que recogiera la tradición y los valores ancestrales de la Orden de San Lázaro, pudiera protegerlos dándoles cobertura legal, y al mismo tiempo facilitase la labor caritativa de los caballeros y damas a través de un instrumento internacional.

 

Su firmeza y valentía a la hora de tomar decisiones o impulsar soluciones, han ido parejas a su calidez humana y a su valía personal. Estas virtudes son las que han logrado suavizar disensiones internas, acercar posturas dentro de la Orden, y reunir a hermanos de manto que estaban dispersos desde hacía años. Su trato exquisito y su cercanía no dejaban indiferente a nadie, y  a su lado sólo se podía esperar buen humor y el trato de un verdadero amigo.

 

Pero ¡gracias a Dios!, como cristianos no sólo nos queda una esperanza, sino que tenemos una certeza: al igual que a nuestro santo patrón, el Señor lo ha resucitado y conducido a su presencia. De esta manera, Carlos de Gereda y Borbón no ha sido, sino que siempre será luz y guía de nuestra muy querida Orden de San Lázaro.

 

http://gpesanlazaro.es/fallecimiento-carlos-gereda-borbon

 

 


Lo scrittore spagnolo De Montells y Galàn nominato Commendatore dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro

 

In data 6 agosto 2017, SAR Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia Gran Principe d'Epiro, ha nominato Commendatore dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro, lo scrittore e poeta spagnolo José Marìa de Montells y Galàn, in seguito ai suoi alti meriti culturali. Don José Maria è fra l'altro, importante dignitario della Casa Reale georgiana dei Bagration Mukhrani.

 

Qui alcune notizie biografiche del neo insignito, al quale vanno i nostri cavallereschi auguri:

Editor de varias revistas (Poliedros, La Galera Barbuda, Doña Berta) ha dirigido la colección Las patitas de la sombra de libros de poesía. Ahora dirige Atavis et Armis y Colegio de Armas, publicaciones ambas del mundo caballeresco. Colaborador habitual de varios blogs de heráldica. Ha escrito varias obras de poesía y ensayo. Entre las últimas publicadas destacan Elenco de Órdenes de Caballería, Tesoro Ecuestre. Las órdenes dinásticas de caballería. Registro de Órdenes de Caballería del Reino de España. Catálogo de Órdenes Extranjeras en España y el Repertorio de Instituciones Caballerescas en el Reino de España, todas ellas escritas en colaboración con Alfredo Escudero. En solitario, ha publicado: Diccionario Heráldico de Figuras Quiméricas. Institución Fernando el Católico. Zaragoza. 1999. Escudos y banderas de la Comunidad de Madrid. 1990. -Escudos y banderas de la Casa de Borbón. Real Academia Matritense de Heráldica y Genealogía. Madrid. 1991. El Hospital y la Milicia de San Lázaro de Jerusalén. Sociedad Heráldica Española. Madrid. 1992. -Heráldica en la obra de Don Ramón del Valle-Inclán. Academia Asturiana de Heráldica y Genealogía. Oviedo. 1992. -Diccionario de Órdenes de Caballería y Corporaciones Nobiliarias. Academia de Genealogía, Nobleza y Armas. Madrid. 1994. La otra dinastía. Colegio Heráldico de España y de las Indias.Historia apasionada de la Religión de San Lázaro. Academia Internacional de Nuestra Señora del Monte Carmelo. Malta. 2003.      Con otros autores ha publicado El Libro de Horas de la Orden de San Lázaro y El Libro de Armería de la misma Orden de caballería. En su obra de creación, es importante destacar El Diccionario del Diablo y Todos los cuentos infames. En el ámbito poético, ha sido un relevante vanguardista, cultivando la llamada poesía combinatoria y fonética, llevando al límite las experiencias de Juan Eduardo Cirlot. Entre sus libros más personales se encuentran: No soy yo. Las patitas de la sombra. Madrid. 2004. Dama con antifaz. Las patitas de la sombra. Madrid. 2006. La suerte suprema. Col. Islas del recuerdo. Ed. Corona del Sur. Málaga. 2007. Si escribiese tu nombre. Cantos de sirena, colección de poesía. Ed. Palafox&Pezuela. Madrid, 2008.

Está en posesión de la Gran Cruz de la Orden de San Miguel del Ala concedida por el Jefe de la Casa Real de Portugal, S.A.R. Don Duarte, Duque de Braganza, la cual le fue impuesta el 4/05/2006. También está en posesión de la Gran Cruz de la Orden de la Santísima Trinidad, concedida por el Jefe de la Casa Imperial de Etiopía, S.A.I. el príncipe Zara Jacob, nieto de Haile Selassie I.

 


SAR il Principe d'Epiro nominato Grand'Ufficiale di Giustizia e membro del Baliaggio internazionale dell'Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme

 

Con Diploma del 16 giugno 2017, SAR Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia Gran Principe d'Epiro, è stato nominato Grand'Ufficiale di II classe di Giustizia dell'Ordine Militare e Ospedaliero di San Lazzaro di Gerusalemme, nonché membro del Gran Baliaggio internazionale.  Un riconoscimento fondamentale per il nostro Principe e la Real Casa d'Epiro, riconosciuta a livello internazionale.

 

Di seguito alcune notizie sull'Ordine di San Lazzaro:

Lazzaro il Povero (Vangelo di Luca)  o Lazzaro di Betania (Vangelo di Giovanni): a quale di queste due emblematiche Figure si ispirò l’Ordine Militare e Ospitaliero di San Lazzaro di Gerusalemme agli albori della propria storia? Gli Storici sono discordi: chi propende per l’uno, chi per l’altro, chi per tutti e due. Così non è quando i medesimi trattano gli avvenimenti ultramilennari della vita dell’Ordine, riconoscendo unanimemente la veridicità, la valentia e l’importanza di questa Cavalleresca Milizia. Il riconoscimento a tutti gli effetti civili dell’Ordine in Spagna, il riconoscimento quale “Organismo Internazionale con Fini Umanitari” da parte della CEE, il documento Papale citato nel capitolo relativo ai riconoscimenti dell’Ordine e soprattutto la normativa internazionale che dovrà svilupparsi necessariamente, anche in campo cavalleresco, a seguito dell’Unificazione Europea, fanno ben sperare che l’Ordine di San Lazzaro, indipendente e non dinastico, possa finalmente essere autorizzato ad operare in Italia con il pieno riconoscimento dello Stato.Il sunto storico non vuole essere una nuova opera letteraria, ma solamente una raccolta organica di quanto scritto da illustri Storici sull’Ordine di San Lazzaro, atta a chiarirne le vicissitudini e la validità indiscutibile. Questo volume, collegialmente da tutta la Consulta del Gran Priorato d’Italia, viene dedicato a S.A. Don Francisco de Paola Enrique de Borbon y Escasany, felicemente nostro 48^ Unico, Vero e Legittimo Gran Maestro, in segno di profonda deferenza e stima per l’eccellente guida del nostro Ordine.

Altre notizie qui: http://www.omoslj.it/index.php/la-storia/

 

Sul Gran Maestro dell'Ordine, Don Carlos Gereda y Borbòn Marchese di Almazan:

Don Carlos nació en Uruguay, donde sus padres se habían mudado tras la guerra civil española para ir a una hacienda de ascendencia ancestral. Su posición con respecto a la familia Borbón se establece mediante la línea de Alberto María de Borbón y d'Ast, duque de Santa Elena, noble inferior al duque de Sevilla, su primo, ambos eran descendientes de Carlos IV de España. Esta rama no es considerada parte de la casa real de Borbón en el ámbito nobiliario español.

Con una edad temprana, él regresó a su España natal (familiarmente) antes de que fuese enviado a la Escuela Preparatoria de Ladycross en Sussex, Inglaterra. Desde allí continuó en la Escuela de Downside de la Orden benedictina. Después de completar su educación en Downside regresó a Madrid para estudiar de Ingeniería Industrial en la Universidad.

El 15 de febrero de 1975, Carlos se casó con Doña María las Nieves Castellano y Barón, marquesa de Almazán adquiriendo el título de marqués de Almazán iure uxoris, el marquesado fue creado en 1575 por Felipe II de España.

En 1975 comenzó su carrera profesional de empresario en el ámbito del desarrollo comercial. Su carrera le dio la oportunidad de viajar por el mundo, desde el Lejano Oriente a América del Sur y Europa Central. Él y su esposa, Blanche, vivieron en Buenos Aires desde 1979 hasta 1986, donde estableció una empresa de servicios de petróleo que todavía está en funcionamiento actualmente. Don Carlos está actualmente involucrado en el establecimiento de un Museo de la Ciencia y de ocio en Málaga, España, que espera ser el más importante de su tipo en el Mediterráneo.

El año 2008 en la asamblea general de la Orden, Don Carlos fue elegido como Gran maestre de la Orden de San Lázaro de Jerusalén; aunque él ya era el Gran maestre de la lengua maltesa, sucedió como gran maestre de la Orden unida desde los duques de Sevilla (de la lengua de Malta) y de Brissac (de la lengua de Paris).3 Y prestó juramento solemne frente a otros caballeros y damas de la Orden en la catedral de Mánchester en Inglaterra.

(fonte: https://es.wikipedia.org/wiki/Carlos_Gereda_y_de_Borb%C3%B3n)

 


S.E. Monsignor Raspanti da sei anni alla guida della Diocesi siciliana di Acireale

 

2011 - 26 luglio - 2017. Ricordiamo il sesto anniversario della elezione episcopale a vescovo della Diocesi di Acireale di Sua Eccellenza Mons. Antonino Raspanti, che a maggio di quest'anno è stato eletto Vice Presidente della CEI per il Sud Italia. Un incarico altamente meritato e che porterà copiosi frutti all'Ecumène cristiana cattolica di Sicilia. La Real Casa d'Epiro nella persona di SAR il Principe Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia e il Delegato per la Sicilia e Malta della medesima Real Casa SE Comm. c.pl. Barone Francesco Giordano di Sciarotta, si felicitano con l'Eccellenza Monsignor Raspanti per l'evento.

Ad multos annos, Monsignor Nino Raspanti!


Importante riconoscimento internazionale al Cavaliere OEAE M.Cultrera

 

Siamo lieti quando gli insigniti degli ordini cavallereschi della Real Casa d'Epiro, tutte personalità di prestigio, onorano con le loro attività il mondo della Cultura e dell'Arte e come tali sono riconosciuti.

Il 17 giugno 2017 nel prestigioso salone dei Cinquecento a palazzo Vecchio in Firenze, il noto pianista e Maestro Giovanni Cultrera di Montesano, siciliano, Cavaliere dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro (insignito ad aprile 2017), Direttore artistico di grandi manifestazioni musicali in Sicilia, ha ricevuto con importanti personalità (Giulio Scarpati, Mario Landolfi, Marisa Laurito tra questi) il 52° Premio internazionale "Le Muse", per il settore musicale. Congratulazioni al Cav. Maestro Cultrera dalla Real Casa d'Epiro.


Epiro Concert 2017, il video ufficiale dell'evento


Un articolo dal periodico cattolico "La Voce dello Jonio" di Acireale (Ct), 7 maggio 2017

 

Catania / Concerto del duo Celano- Sorley e un libro per scoprire la storia dell’Epiro, piccolo Stato dei Balcani

 

Nella sala dell’Unione ciechi di Catania si è svolto “Epiro Concert”, concerto di arie e opere del mezzosoprano Roberta Celano e del pianista Alistair Sorley, in occasione della presentazione del libro “Il regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”.

 

Il concerto, organizzato dall’associazione Agimus diretta dal maestro Giovanni Cultrera, dalla delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d’Epiro e dall’associazione Akkuaria, ha visto perfettamente fondersi un momento di grande cultura e di eccellente musica.

Il pubblico è rimasto estasiato dalla soave voce del mezzosoprano Roberta Celano, accompagnata dal pianista Alistair Sorley, due giovani talenti che hanno incantato tutti, sia gli appassionati del bel canto sia coloro che sono più lontani da questa melodiosa musica

Roberta Celano,  nata a  Catania nel 1990, sin dalla più tenera età si dedica allo studio del pianoforte per poi intraprendere lo studio del canto lirico. Il suo percorso artistico è già molto ricco nonostante la giovane età, infatti per ben dieci anni fa parte del coro dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania. Vincitrice del 4° concorso internazionale del bel canto “Simone Alaimo” come ruolo e voce rossiniana,  è stata Rosina nel “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini nella rappresentazione che è stata allestita la scorsa estate nella corte di Casa san Tommaso a Linguaglossa.

L’inglese Alistair Sorley, virtuoso del pianoforte, all’età di 16 anni ottiene una borsa di studio alla Royal Academy of Music di Londra diplomandosi in violino e pianoforte.

 

Dopo l’esecuzione di alcuni brani da parte di Sorley e della Celano è stato presentato al pubblico il libro “ Il regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”. Autori del volume il dott. Francesco Giordano, il prof. Aldo Colleoni e l’esperto russo di araldica Valery Pavlovich Yegorov, la prefazione al testo è stata curata da Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia Gran Principe d’Epiro.

Dopo l’intervento dell’editore Vera Ambra, il delegato epirota dott. Giordano ha brevemente raccontato la storia della stesura del libro, un lavoro certosino e pieno di fonti storiche che rendono prezioso questo volume non solo per gli appassionati di storia ma per tutti coloro che vogliono scoprire le vicende di questa piccola nazione dei Balcani poco conosciuta e della Casa Reale epirota oggi, con gli ordini cavallereschi e diritti dinastici. Il piccolo Stato con le lunghe vicende che si sono succedute in tanti secoli, sorge alla vigilia della Grande Guerra, ma ben presto viene fagocitato dalle vicende belliche che spargeranno tanto sangue nel continente europeo. La lettura di questo libro è dunque fonte di luce e scoperta di eventi storici, di pagine di vita poco conosciute e tutte  da scoprire. A conclusione della serata, prima dei saluti il dott. Giordano ha consegnato al maestro Giovanni Cultrera, che da oltre un ventennio cura la rassegna musicale dell’Unione ciechi di Catania, la pergamena di Cavaliere dell’Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro.

 

Gabriella Puleo

 

http://www.vdj.it/?p=48771


Buon successo dell’Epiro Concert 2017 nel salone dell’Unione Italiana Ciechi di Catania

 

Serata densa di pubblico con buon successo , quella organizzata il 26 aprile 2017 dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d’Epiro, dall’Agimus e dall’associazione Akkuaria nel salone dell’Unione Italiana Ciechi di Catania, ove si è svolto l’Epiro Concert 2017, evento in occasione della presentazione del libro “Il Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”, scritto dal Delegato epirota Comm.Dott. Francesco Giordano per Akkuaria edizioni.  La fondamentale collaborazione del noto Maestro Giovanni Cultrera, il quale fra le innumerevoli attività artistiche dirige da oltre un ventennio la rassegna musicale dell’Unione Ciechi etnea, ha fatto sì che la serata si svolgesse in modo eccellente.

L’evento ha visto protagonisti, oltre il folto pubblico dei non vedenti e partecipanti che ha gremito la sala dell’UIC Catania due nomi noti della lirica siciliana e della musica internazionale: la ventiseienne mezzosoprano catanese Roberta Celano, avviata verso luminosa carriera come voce rossiniana, ma dalle valenze mozartiane e verdiane, e il pianista inglese ma trapiantato in Sicilia Alistair Sorley, virtuoso del piano e barocchista, “in forza” al Teatro Bellini di Catania.    Presentato dalla signora Vinci dell’UIC, l’Epiro Concert si avvia ad inaugurare un cammino di luminoso binomio fra storia letteratura e musica, patrocinato dalla Casa Reale dell’Epiro.

Dopo l’intervento dell’Editrice Donna Vera Ambra, che ha illustrato le attività di Akkuaria, il Delegato della Real Casa Comm.Francesco Giordano ha altresi nel suo intervento, voluto ricordare il senso di libertà che soggiace alla pubblicazione del libro e come questo nasca dalla collaborazione di tre studiosi, l’araldista della Casa Reale russa Romanoff  Yegorov e il prof.Colleoni di Trieste e lo stesso Francesco Giordano. E’stata poi  consegnata, investendolo della funzione cavalleresca, al Maestro Cultrera la pergamena di Cavaliere dell’Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro, di cui per meriti artistici .   La Delegazione Epirota ha poi consegnato al Maestro Celano ed al Maestro Sorley delle meritate benemerenze per la collaborazione.

Il concerto, si è svolto con le esibizioni di Roberta Celano accompagnata dal pianista Sorley, in “Voi che sapete” dalle Nozze di Figaro di Mozart, “Dopo l’oscuro nembo”, dall’Adelson e Salvini di Bellini, “Pensa alla Patria” da “L’italiana in Algeri” di G.Rossini; mentre Alistair Sorley ha eseguito al pianoforte “Intermezzo” dalla Manon di Puccini, la “Romanza senza parole” di Mendelssohn, “Intermezzo” da Pagliacci di Leoncavallo, tutti dalla fascinosa coloratura; i due bis assai partecipati concessi dagli artisti, sono stati “Aprile”, intensa romanza di F.Paolo Tosti, e un coinvolgente “Voglio vivere così”, piena sorpresa, interpretato dalla mezzosoprano con venature di melodia classica che hanno coinvolto il pubblico, trascinato a cantare congiuntamente agli artisti la celebre canzone che fu di Tito Schipa e Claudio Villa.  La serata si è conclusa con un vin d’honneur offerto dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Casa Reale epirota.  Tra i presenti, il Console di Grecia Arturo Bizzarro e signora Adriana, il Delegato delle Guardie al Pantheon di Catania Cav.uff.Salvatore Caruso, il Grand’ufficiale OMS Giuseppe Valore e la sorella Pina Dama di commenda OMS, diverse Guardie d’Onore, molti amici e simpatizzanti.

Una serata brillante ed elegante che testimonia come sia sempre bello il trionfo della Cultura e dell’Arte, nella nobile e antica terra di Sicilia, crocevia del Mediterraneo culla della civiltà europea.

 

 

http://www.cataniavip.it/buon-successo-dellepiro-concert-2017-nel-salone-dellunione-italiana-ciechi-di-catania/


 Grande successo del concorso letterario "Il Mito Greco" a Catania, organizzato da Akkuaria e dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro

 

Con notevole concorso di pubblico, si è svolta sabato 29 aprile 2017 alle ore 20.00 presso la  Biblioteca “Vincenzo Bellini” in Catania,  via Antonino Di Sangiuliano, 307, la Cerimonia di Premiazione  del Concorso Letterario “Il Mito Greco dai mille volti e dai mille nomi”.

 L’iniziativa è stata organizzata con l’Alto Patrocinio della Real Casa dell’Epiro e di S.A.R. e Serenissima Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia per Grazia di Dio e per chiamata Gran Principe d’Epiro, dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d’Epiro nella persona del Delegato Nob. Comm. c.pl. Dott. Francesco Giordano, dall’Associazione Culturale Internazionale Epiro Reale Accademia Reale Internazionale di Santa Sofia nella persona del Presidente N.D. Principessa Giuseppina Sacchi di Nicopoli e d’Epiro, dall’Associazione Culturale Akkuaria nella persona del Presidente N.D. Vera Ambra.

Dopo i saluti di prassi, il Delegato della Casa d'Epiro Comm. Francesco Giordano, ha premiato, assistito dalla poetessa e scrittrice Gabriella Rossitto, i ragazzi della V ginnasiale del liceo Classico "Amari" di Giarre, che con l'ausilio importante della loro insegnante prof.ssa Mariuccia Stelladoro, hanno ottenuto la presenza nella antologia ivi lanciata, con le loro opere.  

Sono stati premiati in seguito i finalisti del concorso; la serata molto partecipata ed affollata ha altresì avuto degli interventi liberi degli autori di Akkuaria (da segnalare la lettura dei versi di Kostantino Kavafis da parte della scrittrice Mariella Sudano); precedentemente, il Delegato epirota Comm. Giordano ha consegnato alla N.D. Vera Ambra, le pergamene che il Principe d'Epiro Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia ha assegnato alle Edizioni Akkuaria insignite della prestigiosa qualifica di Editore della Real Casa d'Epiro. La serata si è chiusa con la frase greca "Elefterìa i thanatos", "libertà o morte", pronunziata dal Delegato della Casa d'Epiro.

Queste le opere finaliste

sezione poesia

 Cerimonia di Alessandra Cannovale

Narciso di Alessandra Felli

Lago di Pergusa di Antonella Cardella

Il dono di Atena di Carlo Lottek Landriscina

Inno a Venere di Giuseppe Stefano Proiti

Didone di Lucia Zappalà

Tu come nel mito di Pippo Nasca

 

Silloge di poesia

Venite o Dèi a visitarci di Salvo Leone

Lo specchio di Afrodite di Antonio Contoli

 

Sezione narrativa

Iris di Angela Russo

La sala del trono di Calogero Restivo

Solo gli Dèi ci rendono eroi di Carmelo Scardaci

Prometeo outsider di Emanuele Salemi

Tre di Giuseppe Pisasale

Lena, la bella tessitrice di Gualtiero M. F. Schirinzi

Io, Hank e Zorba il greco di Nazareno Anniballo

Maratona 490 a. c. di Piero Pizzo

Un volo nel mito di Pippo Nasca

 

Silloge di narrativa

Metamorfosi di Ulisse, Raccolta di Carlo Lottek Landriscina

 

Sezione saggistica

Tra Miti e Leggende di Pippo Nasca

I Miti Greci e le leggende dell’Etna

Lavoro di ricerca di gruppo degli studenti del Liceo Classico “Michele Amari” Giarre (Catania) diretti dalla prof.ssa Mariuccia Stelladoro e coordinati da Valeria Strazzeri e Giuliana Ardito (classe VC)

Il Mito dell’Ade e la bocca dell’inferno

Federica Andò, Carlotta Malfitana, Maria Pia Pennisi, Noemi Zuccaro (classe VC)

 Il Mito di Efesto

Cristina Murabito, Marta Aci (Classe VC)

Ade e Persefone

Mario Damusco, Marica Guarrera, Lara Pistorio, Giuliana Rametta, Liliana Samperi (classe VA)

Il Mito di Aci e Galatea

Sofia Incognito, Lucia Lombardo, Alessandro Pagano, Giuseppe Parisi (classe IVA)

 Il Mito di Bronte

Maria La Spina, Claudia Vaccaro (classe VB)

Il Mito di Tifeo

Gaia Rametta, Azzurra Musumeci, Smeralda Grasso, Ludovica Testa, Francesco Marzullo (Classe IVC)

 Re Artù e l’Etna

Federica Andò, Carlotta Malfitana, Maria Pia Pennisi, Noemi Zuccaro (classe VC)

 La Leggenda del Sacro Graal

Maria La Spina, Claudia Vaccaro (classe VB)

La Pantofola della Regina Elisabetta

Mario Damusco, Marica Guarrera, Lara Pistorio, Rametta Giulianam Liliana Samperi (classe VA)

Il Castagmo dei cento cavalli

Sofia Incognito, Lucia Lombardo, Alessandro Pagano, Giuseppe Parisi (classe IVA)

 Colapesce

Maria Maugeri, Alessia Maugeri (classe VC)

 Empedocle

Gaia Rametta, Azzurra Musumeci, Smeralda Grasso, Ludovica Testa, Francesco Marzullo (classe IVC)

 


Straordinario successo dell'Epiro Concert 2017 nel salone dell'Unione Italiana Ciechi di Catania

 

Serata densissima di pubblico per un successo oltre ogni previsione, quella organizzata il 26 aprile 2017 dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, dall'Agimus e dall'associazione Akkuaria nel salone dell'Unione Italiana Ciechi di Catania, ove si è svolto l'Epiro Concert 2017, evento in occasione della presentazione del libro "Il Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", scritto dal Delegato epirota Comm.Dott. Francesco Giordano per Akkuaria edizioni.  La fondamentale collaborazione del noto Maestro Giovanni Cultrera, il quale fra le innumerevoli attività artistiche dirige da oltre un ventennio la rassegna musicale dell'Unione Ciechi etnea, ha fatto sì che la serata si svolgesse in modo splendido.

L'evento ha visto protagonisti, oltre il foltissimo pubblico dei non vedenti e partecipanti che ha letteralmente gremito la sala dell'UIC Catania -tanto che molti hanno sostato in piedi perchè le sedie, una ottantina, erano tutte occupate- due astri splendenti della lirica siciliana e della musica internazionale: la ventiseienne mezzosoprano catanese Roberta Celano, avviata verso luminosa carriera come voce rossiniana ma dalle valenze mozartiane e verdiane, e il pianista inglese ma trapiantato in Sicilia Alistair Sorley, virtuoso del piano e barocchista, "in forza" al Teatro Bellini di Catania.    Presentato dalla signora Vinci dell'UIC, l'Epiro Concert si avvia ad inaugurare un cammino di luminoso binomio fra storia letteratura e musica, patrocinato dalla Casa Reale dell'Epiro il cui Principe italiano, Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, ha concesso nobile plauso.  

Dopo l'intervento dell'Editrice Donna Vera Ambra, che ha illustrato le attività di Akkuaria, il Delegato della Real Casa Comm.Francesco Giordano ha altresi nel suo intervento, voluto ricordare il senso di libertà che soggiace alla pubblicazione del libro; come questo nasca dalla collaborazione di tre studiosi, l'araldista della Casa Reale russa Romanoff  Yegorov e il prof.Colleoni di Trieste e lui medesimo, onde rammentare che la causa dell'Epiro altro non è che quella dell'Europa, la cui sintesi della civiltà ivi nasce e da quelle radici rampolla il futuro.  Indi ha  consegnato, investendolo della funzione cavalleresca, al Maestro Cultrera la pergamena di Cavaliere dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro, di cui per meriti artistici e su proposta della Delegazione siciliana, è stato insignito dal Serenissimo Principe.  Il Maestro Cultrera si è mostrato molto felice del prestigioso riconoscimento che cementa il cammino di Luce verso le strade dell'Arte e della Cultura nel mondo; la Delegazione Epirota ha poi consegnato al Maestro Celano ed al Maestro Sorley delle meritate benemerenze per la collaborazione.

Il concerto, che ha mandato il estasi i convenuti, si è svolto con le esibizioni di Roberta Celano accompagnata dal pianista Sorley, in "Voi che sapete" dalle Nozze di Figaro di Mozart, "Dopo l'oscuro nembo", dall'Adelson e Salvini di Bellini, "Pensa alla Patria" da "L'italiana in Algeri" di G.Rossini; mentre Alistair Sorley ha eseguito al pianoforte "Intermezzo" dalla Manon di Puccini, la "Romanza senza parole" di Mendelssohn, "Intermezzo" da Pagliacci di Leoncavallo, tutti dalla fascinosa coloratura; i due bis assai partecipati concessi dagli artisti, sono stati "Aprile", intensa romanza di F.Paolo Tosti, e un coinvolgente "Voglio vivere così", piena sorpresa, interpretato dalla mezzosoprano con venature di melodia classica che hanno letteralmente travolto il pubblico, trascinato a cantare congiuntamente agli artisti la celebre canzone che fu di Tito Schipa e Claudio Villa.  La serata si è conclusa con un vin d'honneur offerto dalla Delegazione di Sicilia e Malta della Casa Reale epirota.  Tra i presenti, il Console di Grecia Bizzarro e signora, il Delegato delle Guardie al Pantheon di Catania Cav.uff.Salvatore Caruso e la sorella Dama Grazia Caruso, il Grand'ufficiale OMS Giuseppe Valore e la sorella Pina Dama di commenda, le GdO  Cavv.  Aversa, Schinocca,Guarino, molti amici e simpatizzanti.

Una serata brillante ed elegante che testimonia come sia sempre bello il trionfo della Cultura e dell'Arte, nella nobile e antica terra di Sicilia, crocevia del Mediterraneo culla della civiltà europea.

 


Premio "Il Mito greco dai mille volti e mille nomi", Catania Biblioteca Bellini 29 aprile 2017 ore 20


Principe Antonio De Curtis di Bisanzio ed Epiro in Arte Totò, 50 anni dalla morte, 15 aprile 1967-2017


Epiro Concert 2017 in occasione della presentazione del libro"Il Regno d'Epiro nell'Europa di ieri e di oggi", Catania sala UIC 26 aprile 2017 ore 17,30


 

"So la storia perché l'ho vissuta. E ve la racconto..."

Vittorio Emanuele di Savoia compie 80 anni e ripercorre la sua vita di esilio, avventure, lavoro e guai

«Come sto? Sono qui in montagna, è bello, siamo tutti molto contenti. Ecco, io sono un po' tutto rotto, quindi non posso più sciare, me l'hanno vietato, però cammino, passeggio, ammiro le bimbe e Emanuele che vanno sulla neve». Vittorio Emanuele di Savoia è in Svizzera, nella sua casa di Gstaad. Accanto a lui c'è il figlio Emanuele Filiberto, che «gira in tuta da sci». Vittorio Emanuele, figlio di Maria José e Umberto II, ultimo re d'Italia, oggi compie ottant'anni.

È pronto per festeggiare?

«Sì, sono pronto per festeggiare questi ottant'anni. I primi ovviamente. Mi chiederà, come si sente? Ecco, non me ne sono accorto. Mi sembra di essere più indietro, sto bene».

Con chi passerà la giornata?

«Intorno a me ci sarà tutta la mia famiglia, le mie sorelle e tanti amici, Emanuele e le bimbe che sono appena arrivati. Per fortuna anche mia moglie Marina compie gli anni lo stesso giorno dello stesso mese, anche se nel suo caso l'anno non si dice».

Che nonno è?

«Amo le mie nipoti, scherzo con loro, parliamo dei loro studi. Racconto loro della storia d'Italia e di casa Savoia e mi ascoltano con due occhi così, sono molto interessate. Io non sono storico, ma la storia la so bene, perché l'ho vissuta».

Ma lei si ricorda di quando viveva a corte?

«Noi abbiamo lasciato l'Italia all'armistizio con mia madre e le mie sorelle, ci siamo rifugiati in Svizzera perché Hitler voleva prendermi come ostaggio, e poi siamo tornati per poco, fino al referendum. Quando siamo stati al Quirinale, a corte, comunque era tempo di guerra: c'era il razionamento, ogni tanto qualche bombardamento su Roma. Di notte i corazzieri ci portavano nel rifugio e per noi in realtà allora era un divertimento».

E i suoi genitori?

«Mio padre era sempre in giro in uniforme, indaffarato. A volte cenavamo insieme. Mia madre stava più tempo con noi. Era anche presidente della Croce rossa e organizzava grandi colazioni per bambini e mutilati di guerra nei giardini del Quirinale: noi dovevamo servire a tavola, c'era allegria».

Come avete lasciato l'Italia?

«Al momento del referendum ci siamo imbarcati a Napoli: noi quattro figli e mia madre siamo partiti per Lisbona, ed è stata l'ultima volta in cui ho visto l'Italia per molto tempo».

Ma aveva capito che stavate andando in esilio?

«No, non l'avevo capito. Ci avevano detto che saremmo tornati presto».

Lei immaginava che sarebbe diventato re?

«No. Poi senta, ero timidissimo. Ero giovane, avevo nove anni quando ho lasciato l'Italia. Poi ho capito, ho seguito tutta l'evoluzione degli eventi, ma sono rimasto italiano. Sono napoletano e del Napoli».

Tifa Napoli? Non la Juventus?

«Tifo Napoli. Mio figlio tifa Juve. Poi eravamo molto legati e amici con casa Agnelli, mio padre era padrino di Umberto: la squadra portò anche il lutto alla morte di mio padre. E in Portogallo papà aveva sempre una automobile Fiat a disposizione: un gesto gentile, perché non aveva mezzi».

Com'era suo padre?

«Quando eravamo insieme ci raccontava tutte le storie della fine della guerra, dell'Italia che gli mancava, di Napoli. Siamo stati una famiglia molto legata, io e lui specialmente, nonostante quello che hanno detto».

Si riferisce alla questione del consenso al suo matrimonio con Marina Doria?

«Ma è andato tutto più che bene. Mio padre è stato padrino di mio figlio e gli ha dato anche il titolo di Principe di Venezia, è sempre stato vicino a mia moglie, ci ha fatto bellissimi regali. Non c'è mai stato alcun problema, hanno solo montato tanto fumo intorno. Marina e io andavamo a trovarlo insieme in Portogallo ed è venuto spesso a trovarci a Ginevra. Nell'ultima apparizione pubblica a Beaulieu nel 1978 ha voluto che mia moglie e io fossimo accanto a lui».

Allora i problemi sono stati solo all'inizio?

«Come ogni genitore, mio padre voleva il meglio per suo figlio. Ma poi si è accorto che Marina era perfetta per me, ha imparato a conoscerla: stiamo insieme da 57 anni, siamo perseveranti».

Come vi siete conosciuti?

«Uh, è stato anni e anni fa... In montagna, in una stazione di sci, da ragazzini. Avremo avuto dodici o tredici anni. Poi ci siamo persi di vista perché lei girava per i suoi campionati di sci nautico».

E quando vi siete fidanzati?

«Quando ci siamo ritrovati, in Costa Azzurra. Allora andava di moda, si andava al Gran premio di Montecarlo».

Sposando una borghese ha un po' anticipato i tempi?

«Diciamo che ho dato un bell'esempio di amore vero. Ho avuto un precettore eccezionale, Renato Cordero di Montezemolo, ufficiale di Marina, che mi ha inculcato molte belle cose. E diceva che ci sono due punti da raggiungere nella vita».

Quali?

«Primo la maturità, e io ho preso quella scientifica, come mio figlio. Secondo il matrimonio. Diceva: Se li raggiungi entrambi sei a posto. E infatti mi sento a posto».

Si è sposato a Las Vegas, nel 1970.

«Le dico perché. Ero là per lavoro, per la Agusta, perché c'era un nuovo elicottero da valutare. Comunque ho detto a Marina: senti, ma perché dopo non ci sposiamo? Ci ha fatto da testimone Corrado Agusta. Rito civile».

E il rito religioso?

«A Teheran, nella chiesa cristiana. Quando c'era lo Scià funzionava tutto molto bene, il Paese era molto aperto. Lo Scià era un mio grande amico, abbiamo lavorato moltissimo insieme, con le industrie italiane abbiamo fatto grandi cose in Iran».

Ho letto una frase dello Scià in cui dice di lei: «È un ragazzo serissimo, ben diverso dall'immagine che ne danno alcuni».

«Sì, perché si lavorava davvero, dal mattino molto presto, perché poi faceva un caldo terribile...». E qui interviene Emanuele Filiberto: «Sì, perché mio papà doveva lavorare per mantenersi. Lavorare sul serio. I loro beni erano stati tutti confiscati, quando hanno lasciato l'Italia...».

Che cosa avevate portato dall'Italia quando siete partiti?

«Abbiamo lasciato tutto. Abbiamo portato solo una valigia con i vestiti. All'inizio ci hanno prestato una casa in Portogallo, a Sintra: non c'erano né l'elettricità né l'acqua calda, usavamo i lumini a petrolio. Non c'era nulla. Perciò ho sempre lavorato seriamente, come mio figlio».

Però poi lei ha vissuto in Svizzera.

«Sì, mia mamma aveva dei soldi di famiglia, mia nonna era la regina Elisabetta del Belgio. Ogni tanto andavamo a trovare la sua famiglia e alloggiavamo a Palazzo Reale. Una volta siamo andati in macchina, mia madre e io, da Ginevra a Bruxelles: è stato molto bello».

Com'era sua madre?

«Straordinaria».

Dopo avere tentato di rientrare in Italia per molti anni, come ci è riuscito?

«Sono andato a Strasburgo, alla Corte europea, con un avvocato. Mi hanno dato ragione subito».

In Italia qualcuno l'ha aiutata?

«No, non tanto. Dicevano, dicevano, ma poi nessuno faceva niente. Lo hanno fatto, alla fine, perché sono stati obbligati: altrimenti la Corte li avrebbe sanzionati».

E che cosa ha provato al rientro?

«Un grande piacere. Ero con mia moglie e mio figlio, un'emozione».

È vero che ha chiesto un risarcimento allo Stato?

«Non ho chiesto un risarcimento ma la restituzione dei beni privati di Casa Savoia sequestrati dopo il referendum. Non ho niente contro lo Stato italiano, io lo rispetto com'è, perché è il mio Paese. Ho un passaporto italiano. E voto».

Vota?

«Sì. Ovviamente non dico per chi, perché è segreto».

Ma ha mai pensato alla politica?

«No, no, la lascio fare».

E suo figlio?

«No, non credo. Quando mio padre è morto ho ripreso, praticamente da zero, l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e siamo arrivati a essere una realtà importante: facciamo beneficenza in Italia. Questa è la mia politica».

Che padre è?

«Credo di essere stato un buon padre. Forse un po' troppo, un po' gateau come dicono i francesi: volevo dare a mio figlio l'amore che non ho avuto dai miei genitori a causa dell'esilio e della separazione. Mia moglie e io l'abbiamo seguito molto da vicino».

E com'è stato vederlo in tv?

«È stato molto bello. Si è fatto amare dagli italiani. Sono fiero e contento».

È religioso?

«Sì, da sempre. Cattolico apostolico romano e praticante».

Prega?

«Sì, prego. La preghiera c'è sempre stata, anche nei momenti difficili: la malattia, gli incidenti... Tutto ho avuto. Ho anche conosciuto Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco».

Lo ha incontrato?

«Ci ha ricevuto, con mia moglie, mio figlio, mia nuora e le mie nipoti in occasione dell'Ostensione della Sindone donata da mio Padre alla Chiesa Cattolica. Ci ha parlato in piemontese, anche se non è che io lo parli benissimo: era mio padre che parlava sempre in piemontese, lo adorava. Ecco, io penso che bisogna sempre avere entusiasmo per queste cose».

Ha qualche sogno?

«No, sto bene. Qui, con la mia famiglia... Mi manca solo lo sci, ma ormai non ci penso più. Ho realizzato tutto quello che volevo, nel mio piccolo: il brevetto da pilota, il matrimonio, la famiglia, la casa qui e a Cavallo, sul mare; e poi siamo uniti, anche con le mie sorelle, checché se ne dica, con cui ci vediamo spesso».

Che cosa si dice?

«La gente deve sempre vedere il male».

Le dà fastidio che ogni volta che si parla di lei si ricordi quello che è avvenuto sull'isola di Cavallo nel '78, quando morì un ragazzo di 19 anni, lei fu processato per l'omicidio e assolto?

«È acqua passata. Una bruttissima storia, ho sofferto tanto, fino a che non è stata messa in chiaro. Non volevano riconoscere la mia innocenza. Ho avuto un processo della Corte d'Assise di Parigi e sono stato assolto al cento per cento. Ma lo vogliono sempre tirar fuori».

Senta, qualche anno fa sono state pubblicate anche delle intercettazioni in cui lei parla di quanto accaduto...

«Ci sono stati frammenti di più registrazioni montati ad arte. Ma lei si immagina che uno come me dica cretinate simili? Ho grande rispetto per la giustizia. Io Woodcock l'ho incontrato solo una volta e abbiamo parlato di cani».

Di cani?

«Gli piacciono. Non è antipatico. È solo che voleva arrivare a fare qualcosa. E non ne ha azzeccata una».

Lei è stato protagonista di varie inchieste, e poi assolto. Come le ha vissute?

«Male, ma bisogna sopravvivere. E pensare al bene. Ero appena tornato in Italia, ero felice, e mi è arrivata addosso questa inchiesta. Poi l'inchiesta su Cavallo non c'entra niente con l'Italia, è francese».

Ma, al di là delle questioni giudiziarie, è stata una tragedia. Alla famiglia del ragazzo che cosa direbbe?

«È una storia molto triste, ma la famiglia non l'ho mai vista né incontrata, solo in tribunale a Parigi. Il fatto è che io non c'entro, mi vogliono solo tirare dentro».

Vogliono far passare un'immagine di lei?

«È da sempre così. È una scusa per andare contro la mia famiglia».

Ma perché?

«Me lo chiedo anche io. Però il risultato è che non ci sono riusciti».

Anche con suo cugino Amedeo d'Aosta ha un rapporto, diciamo, un po' burrascoso.

«Non lo frequento da anni e non ho rapporti».

Ma per il suo compleanno non farebbe pace con lui?
«Io la farei, lo inviterei anche, ma si rifiuta. È un altro che non vuole vedere la verità». (Re-interviene Emanuele Filiberto: «Vorrei dire che per lo Stato italiano gli unici eredi di Casa Savoia sono quelli che sono stati esiliati. Se avesse tenuto tanto alla corona avrebbe potuto condividere il nostro destino, e non aspettare 23 anni dalla morte del re, dichiarando più volte anche pubblicamente e alla stampa l'esatto opposto, e comparendo in diverse occasioni a nostro fianco. Per lo Stato italiano era mio padre in esilio. E Amedeo ha aspettato il momento peggiore, quello dell'inchiesta su mio padre, per tentare una specie di minigolpe).

È un po' impulsivo?

«Sì, meno male. Sono vero. Se posso, parlo chiaro e tondo».

Ha rimpianti?

«No. Deo gratias, nessuno. Non ho mai fatto male a niente e a nessuno. Sono tranquillo con la mia famiglia, torno spesso in Italia».

Dove va?

«A Torino, a Milano, a Roma. A Roma vado col Frecciarossa, è fantastico, un panorama meraviglioso».

Il dolore più grande?

«Soffrivo molto di non poter tornare in Italia e soffro ancora oggi perché i miei nonni e i miei genitori sono ancora sepolti in esilio. Sarebbe giusto se potessero essere sepolti al Pantheon di Roma. E poi nient'altro».

C'è qualcosa della sua famiglia che ha lasciato quando siete andati in esilio, e che avrebbe voluto riavere?

«La cosa più importante è stato poter rientrare. Ricordo che, quando abbiamo lasciato il Quirinale, ero dispiaciuto perché avevamo un asinello, si chiamava Albania e non ho mai capito perché, sia detto senza sottintesi: avevo sette anni e ci tenevo molto, era bello, grigio, con le orecchie nere».

Dicono che sua moglie Marina sia l'«uomo di famiglia».

«Eh he. Si decide insieme, poi lei passa agli atti. Sono ben contento».

Si pente di qualcosa?

«No. Non vedo perché. Di niente».

È felice?

«Sono felice. Bisogna prendere la vita dalla parte buona. Ho sempre cercato di fare il meglio».

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/so-storia-perch-lho-vissuta-e-ve-racconto-1362895.html?mobile_detect=false


 Pranzo di gala a Catania per gli ottanta anni di SAR Vittorio Emanuele IV di Savoja

In un clima lieto e amichevolmente festoso, si svolse domenica 12 febbrajo a Catania, nei locali eleganti dell'albergo Mercure-Excelsior, il pranzo di gala in occasione dell'ottantesimo genetliaco di SAR Vittorio Emanuele IV Duca di Savoja, Principe di Napoli e XVII Gran Maestro degli Ordini Dinastici della Casa sabauda nonché Presidente onorario dell'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon; la celebrazione coincide quasi col genetliaco di SAR la Principessa Marina di Savoja. Il gajo evento, organizzato congiuntamente dalla Delegazione di Sicilia degli Ordini Dinastici di Savoja e dall'Ispettorato regionale delle Guardie al Pantheon, ha fatto convenire nella città etnea, tra le più fedeli alla monarchia sin dagli anni -mai qui dimenticati- del referendum, in cui vi fu plebiscitaria votazione verso la Corona, moltissimi amici e confratelli delle Guardie e degli Ordini, accompagnati sovente da familiari, per celebrare in amichevole incontro il fausto evento e consolidare lo spirito fraterno e affettuoso che anima le nobili istituzioni che a Casa Savoia fanno capo.
Tale operazione meritoria si deve al Grand'Ufficiale avv.Francesco Atanasio, Delegato regionale degli Ordini, coadiuvato splendidamente dal Vicario di Catania dei medesimi Cav.Uff. avv. Giovanni Vanadia, unitamente all'Ispettore regionale della Sicilia INGORTP cav.Giuseppe Restifo; Atanasio ha nel saluto ufficiale, voluto ricordare che le deliberazioni dei deputati alla Camera, hanno per sfondo il bassorilievo con la storia di Casa Savoia voluto da Re Vittorio Emanuele III, per simboleggiare l'apporto fondamentale della Real Casa alla Unità nazionale; Restifo ha inteso rammentare l'affetto che i vertici di Casa Savoia hanno sempre avuto per gli amici siciliani. Nelle manifestazioni di solidarietà e sostegno a Casa Savoia la Sicilia è ed è sempre stata in prima linea, come si vide nel trascorso 2016, in occasione della visita siciliana di SAR il Principe di Piemonte e Venezia Emanuele Filiberto.  Si volle dire,  è bello precisarlo, che la fedeltà alla Real Casa ed all'idea monarchica è sì atto politico e scelta di campo, ma anche un vero e proprio sentimento, diremmo fideistico, a cui ogni monarchico di cuore aderirà usque ad mortem et ultra.
Nutrita e imponente come sempre la Delegazione Guardie e Ordini di Catania, guidata dal Delegato Cav.Uff.ing. Salvatore Caruso, con le Guardie Aversa, Grazia Caruso, Costanzo, Speranza, Cuva, Di Dio Ciantia, La Torre, Villani Conti, Francesco Giordano e altri.   Tra i presenti l'avv.Ottavio Vaccaro, il dott. Francesco Calabrese del noto Circolo Canottieri Jonica e l'Onorevole Basilio Catanoso, già firmatario alla Camera dei Deputati del ddl per il rientro delle salme dei Re dall'ingiusto esilio.   Presenti i Delegati delle Guardie di Sicilia Giuliana, Falzone, Don Andrea Di Paola degli OO.DD. di Messina, che ha voluto invocare la Divina protezione.  
Alla torta finale venne chiamato, per simboleggiare unità e affetto, il Grand'Ufficiale Giuseppe Valore Delegato emerito di Catania e artefice di moltissime attività a pro della Real Casa, e inneggiando a Vittorio Emanuele IV,  l'incontro si concluse col sempiterno grido di "Sempre avanti Savoja!".

 

http://fogliesparsescrittivarii.blogspot.it/2017/02/pranzo-di-gala-catania-per-gli-ottanta.html


Il Principe d'Epiro invitato ad una cerimonia all'Ambasciata USA a Roma

 

6 febbraio 2017 - L’Ambasciata degli Stati Uniti in Roma ha invitato il Principe Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia alla cerimonia con cui il Tenente Colonnello Robert Ruffolo, Addetto militare dell’ Ambasciata, lascia l’incarico per aver terminato il proprio servizio. Don Davide è l’unico nobile italiano invitato alla cerimonia.

Il colonnello USA Ruffolo si è occupato di celebrare il 70° anniversario dello sbarco alleato in Nettuno nonché del recupero delle salme dei militari americani dispersi in Italia durante l'ultima guerra.

 


 

           Corona dell'immortalità: Sant'Agata a Catania, 4 e 5 febbraio 2017   

 

Il Delegato per la Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, Nobile Commendatore con placca S.E. Dott.Francesco Giordano catanese, in spirito di umiltà e cristiana devozione, unitamente alle masse del popolo che custodisce il depositum fidei, partecipa senza fronzoli, semplicemente, ai grandiosi festeggiamenti che ogni anno nella città italiana e siciliana di Catania si danno il 4 e 5 febbrajo in onore della Protomartire Agata, le cui sacre reliquie (tornate in Patria dopo l'esilio a Costantinopoli del XI-XII secolo) percorrono le vie cittadine, a perenne protezione e memento di dolori e gioje millenarie; ricorda la devozione che in Occidente come in Oriente si ebbe sempre per la giovine martire del secondo secolo dell'era del Cristo, con le parole di un inno greco (cit.Consoli, S.Agata Vergine e Martire, 1951 pag.94 vol.II; cfr. Romeo, S.Agata e il suo culto, 1922, pag. 133) cantato nelle liturgie orientali per secoli:

"O Agata martire illustre, che coronasti confortata da Dio, la tua innocenza colla porpora del martirio, tu che ti béi tra gli angeli, chiedi in pro di tutti la corona dell'Immortalità...

O tu che all'ape desti di essere artefice di dolce liquore, vera medicina dei corpi, e al flugello verme anch'esso, la tessile scienza, dà pure a me di ordire un inno che celebri i tuoi prodigi e le lodi dei tuoi vittoriosi atleti. Manda, o Verbo Divino, a me il germe della grazia tua, perché anche dalla mia terra si elevino rigogliose le tue sublimi parole, ed io canti il valore di Agata tua, amante tua, torturata per Te, anelante alla corona dell'immortalità".

"Salve gloria di Catania!

Si adorni oggi la Chiesa

della gloriosa porpora intinta

del sacro sangue della martire Agata

Gridiamo Salve, o gloria di Catania!"

 

Con le parole dell'inno in italica favella, scritte dal caro e indimenticato sacerdote poeta Don Antonio Corsaro, cantatate da tutti e specialmente pure su le labbra dei bambini:

 

"Tu che splendi in paradiso, coronata di Vittoria, oh Sant'Agata la gloria, per noi prega, prega di lassù!"

 

(Foto, a cura della Regia Delegazione: il fercolo agatino in piazza Cutelli e piazza dei Martiri, Catania 4 febbrajo 2017 mattina)

 

http://letterecatinensi.blogspot.it/2017/02/corona-dellimmortalita-santagata.html


Discorso di inaugurazione di Donald Trump, Washington 20 gennaio 2017

 

“Noi cittadini degli Stati Uniti siamo uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro paese. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti anni. Affronteremo sfide, ci confronteremo, ma porteremo a casa il risultato”. Sono le prime parole pronunciate dal presidente di Donald Trump, prima di ringraziare Barack e Michelle Obama, che sono stati “magnifici”.

 

Trump ha giurato a Washington Dc, davanti al Campidoglio, nelle mani del presidente della corte suprema John Roberts Jr.

 

“Ogni quattro anni ci troviamo qui per esercitare il tradizionale e pacifico trasferimento dei poteri. Ma la cerimonia di oggi ha un significato speciale perché non stiamo solo trasferendo il potere da un’amministrazione a un’altra o da un partito a un altro, ma stiamo ridando il potere da Washington a voi, il popolo”, ha dichiarato Trump nel suo discorso inaugurale. Oggi “è il giorno in cui il popolo torna a comandare”.

 

Per troppo tempo, ha continuato Trump, per troppi anni “l’establishment ha protetto se stesso, ma non i cittadini. Le loro vittorie non sono state le vostre vittorie. E mentre nella capitale festeggiavano, per le famiglie del nostro paese c’era poco da festeggiare”, ha subito attaccato il nuovo presidente. “Tutto questo cambia qui, a partire da ora. Questo è il vostro giorno, la vostra festa, il vostro momento. Questo, gli Stati Uniti d’America, è il vostro paese”.

 

“Il 20 gennaio 2017 sarà ricordato come il giorno in cui il popolo è tornato a governare il paese. Le persone dimenticate non saranno più dimenticate”, ha promesso Trump.

 

Al centro della novità annunciata da Trump “c’è la cruciale convinzione che un paese esiste per servire i suoi cittadini. Ma per molti cittadini la realtà è diversa”. Famiglie in difficoltà, industrie abbandonate, scuole senza soldi, criminalità e bande: “Questa carneficina finisce qui e ora”.

 

“Per molti anni abbiamo arricchito l’industria straniera a scapito di quella statunitense, abbiamo difeso i confini di altre nazioni e non i nostri. Da oggi ci sarà una nuova visione: l’America viene prima. Ogni decisione sul commercio, sulle tasse, in materia di immigrazione, sugli esteri sarà presa a beneficio dei lavoratori americani e deòle famiglie americane. Dobbiamo proteggere i nostri confini dalle devastazioni di altri paesi che distruggono i nostri prodotti, rubano le nostre aziende e distruggono il nostro lavoro. L’America tornerà a vincere, come mai prima. Ci riprenderemo i nostri posti di lavoro. Ci riprenderemo i nostri confini. Ci riprenderemo la nostra ricchezza. E ci riprenderemo i nostri sogni. Ricostruiremo il nostro paese con mani americane e lavoro americano. Seguiremo due semplici regole: compra americano e assumi americano”.

 

“Cercheremo l’amicizia con le nazioni del mondo, ma con la consapevolezza che è diritto di ogni nazione mettere i propri interessi davanti a tutto. Rinforzeremo le vecchie alleanze e ne formeremo di nuove per unire il mondo civilizzato contro il terrorismo degli estremisti islamici, che cancelleremo dalla faccia della Terra”.

 

“Il tempo delle chiacchiere vuote è finito. È arrivato il tempo dell’azione: ce la faremo, il nostro paese prospererà e sarà di novo ricco (…) Insieme renderemo di nuovo l’America forte. Renderemo l’America di nuovo ricca, renderemo l’America di nuovo orgogliosa, renderemo l’America di nuovo grande”.

 

Con le parole del suo slogan elettorale, Donald Trump ha concluso il suo primo discorso da 45° presidente degli Stati Uniti.

 

http://www.internazionale.it/notizie/2017/01/20/il-discorso-di-donald-trump

 


E’ STATO RICHIAMATO A DIO  IL DECANO DELLA CASA IMPERIALE DI RUSSIA

 

L’Associazione Internazionale Regina Elena ha espresso alla Principessa Theodora Alekseevna Romanov le più sentite condoglianze per il richiamo a Dio del consorte, S.A. il Principe Dmitry Romanov, a Copenaghen all'età di 90 anni.

Dimitri Romanovič Romanov, nato ad Antibes (Francia) il 17 maggio 1926, aveva il titolo di Principe di Russia con il trattamento di Altezza. Il defunto era il secondo figlio del Principe Roman Petrovič e della Principessa Prascovia Dmitrievna, nata Contessa Sheremeteva, e fratello minore dell’indimenticabile Principe Nicola Romanovič Romanov. Il loro padre era l'unico figlio del Granduca Pëtr Nikolaevič e della Granduchessa Militza, Principessa Petrovic Njegos del Montenegro, sorella maggiore della Regina Elena. Nel 1936 la famiglia si spostò in Italia poi nel 1946 si trasferì ad Alessandria d'Egitto, con i Conti di Pollenzo.

Il Principe Dimitri sposò Johanna von Kauffmann (1936- 89) a Copenaghen il 21 gennaio 1959 e l'anno successivo si trasferì nel Regno di Danimarca dove ebbe alti incarichi.

Membro della Associazione della Famiglia Romanov fin dalla sua creazione nel 1979, era componente

del suo Consiglio Esecutivo e dalla morte del fratello maggiore, il 15 settembre 2014, era il Decano della Casa Imperiale.

Il Principe era Presidente del Romanov Fund for Russia, creato con sei altri Principi Romanov a Parigi

nel 1992, per compiere atti di solidarietà in Russia. Infine, il Principe Dimitri era anche Presidente del Prince Dimitri Romanov Charity Fund che fondò nel 2006. Rimasto vedovo nel 1989 si risposò con Dorrit Reventlow e fu il primo matrimonio di un Principe Romanov sul suolo russo dalla rivoluzione bolscevica. Nel luglio 1998 prese parte ai funerali a San Pietroburgo dello Zar Nicola II e della sua famiglia, poi organizzò e prese parte al trasferimento della salma dell’Imperatrice Maria Feodorovna da Copenaghen a San Pietroburgo nel settembre 2006. Infatti, la vedova dello Tzar Alessandro III era nata Dagmar di Danimarca e morì in esilio nel 1928.

 

Il Presidente della Federazione Russa ha scritto alla vedova Dorit Reventlow: “Il sincero amore per il suo

paese e la sua gente, Dimitry Romanov lo dimostrava nelle attività benefiche e filantropiche, e nei suoi

sforzi volti a sviluppare una cooperazione internazionale umanitaria. Il Fondo di beneficenza della famiglia

Romanov ha fornito assistenza agli orfani, ai disabili e ai veterani”. Secondo il capo dello stato, il

Principe Dmitry per tutta la sua vita ha mantenuto dei legami molto profondi con la Russia ed è stato un

vero patriota. Il Presidente ha sottolineato il grande contributo del principe nel diffondere all'estero la conoscenza della storia russa, la cultura, e le tradizioni della Casa Imperiale russa. Putin ha dichiarato che la Russia è orgogliosa dell'eccezionale Principe Dimitry e che “Il ricordo luminoso di Dimitry Romanovich Romanov rimarrà per sempre nei cuori di coloro che conoscevano e apprezzavano questo uomo straordinario”.

 

TRICOLORE - Agenzia Stampa © Reg. Trib. Bergamo n. 25 del 28/09/04 n. 18512 - 3 Gennaio 2017


Splendida serata di inaugurazione della personale di Carmen Arena al Museo Greco di Catania con intenso momento di belcanto

Nella prestigiosa cornice del Museo di arte contemporanea "Emilio Greco", sito nel piano nobile del settecentesco palazzo Gravina Cruyllas che chiude la scenografica e barocca via dei Crociferi  in Catania, ove è la casa natale del Cigno del melodramma italico Vincenzo Bellini, si svolse il 22 dicembre l'elegante  vernissàge con l'inaugurazione della personale della artista e pittrice Carmen Arena, personaggio conosciuto a livello nazionale per la poliedricità degli eventi che organizza e patrocina, qui in veste di pittrice moderna. Con l'intervento di numerosissimi e qualificati ospiti, il taglio del nastro è avvenuto alla presenza delle autorità, la Presidente del Consiglio comunale di Catania Francesca Raciti, gli assessori ai Lavori Pubblici Luigi Bosco ed alle Attività Produttive Nuccio Lombardo, della responsabile del settore politiche giovanili dott.ssa Margherita Oliva, del Direttore del Museo Greco e del Belliniano (ivi collegati), dott.Silvano Marino. La curatrice della mostra, prof.ssa Daniela Costa dell'accademia di Belle Arti, ha voluto nel suo intervento illustrare gli elementi essenziali nella pittura di Carmen Arena, qui compendiati in Aria Acqua Terra e Fuoco, aggiungendo che il "quinto elemento, l'etere, si condensa nelle sue sculture futuriste", li esposte.  Lo scrittore e critico d'Arte comm.dott. Francesco Giordano, che ha analizzato la pittura della Arena nella brochure pubblicata per l'occasione, ha voluto precisare le qualità di Carmen Arena come benefattrice della città per avere restaurato gratuitamente la chiesa di N.S. dei Minoritelli e ripreso dall'oblìo l'altare della chiesa monumentale di San Nicola assieme ad altri lavori che la rendono meritevole di lode; ha altresì portato il saluto della Real Casa d'Epiro che egli rappresenta in quanto Delegato per la Sicilia e Malta.
L'esposizione dei quadri, molto intensi, di Carmen Arena nelle varie sale del Museo, con le foto dell'attivissimo Antonio Ferlito, è stata allietata dalle esibizioni canore del chitarrista poeta Giacomo Pistone, nonché da un delizioso momento musicale, in realtà un concerto anche se ridotto a poco meno di un'ora per i tempi tecnici della struttura museale, nella sala conferenze del Belliniano, attigua al museo Greco, gentilmente messa a disposizione dalla amministrazione comunale: i buoni uffici e la direzione artistica dello spazio musicale furono del comm.dott. Francesco Giordano.
Presentati dal giovane e noto attore e conduttore televisivo Andrea Schillirò, accompagnati al pianoforte verticale dal noto pianista e compositore Maestro Nino Anfuso, organista della cattedrale di Misterbianco,  che ha voluto contribuire con passione all'evento,si sono esibiti "a casa Bellini" le giovani soprano Maria Grazia Tringale e mezzosoprano Roberta Celano, promesse luminose del firmamento lirico belcantistico (la 26enne Celano è fresca vincitrice del concorso "Simone Alaimo", protagonista nel ruolo di Rosina nell'opera Barbiere di Siviglia con la regìa di quest'ultimo, nonché vincitrice del premio eccellenze Iblee conferito al teatro di Donnafugata diretto dal celebre Maestro Cultrera), che hanno ammaliato il pubblico convenuto con un programma breve ma di intensissimo sentire: da "Cruda sorte" dalla Italiana in Algeri di Rossini a "Son l'umile ancella" dalla A.Lecouvreur; da "Core 'ngrato" alla splendida Malia, romanza da salotto di F.P.Tosti che la Celano canta in modo soavissimo; da "Musica proibita" di Gastaldon a "Nel giardin del bello" dal Don Carlo di Verdi, ove la Celano ha mostrato nuovamente il suo virtuosismo vocale: finale coi duetti delle cantanti che hanno interpretato "Non ti scordar di me" e, per chiudere in bellezza con un grandissimo genio al quale la poetica di Bellini si inchinava, il duetto "Prenderò quel brunettino" dal Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart, assai apprezzato.
Fra gli ospiti, una delegazione delle Guardie Ambientali di Sicilia; per l'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon (oltre a Carmen Arena e Francesco Giordano) furono presenti il grand'ufficiale Giuseppe Valore e la sorella Pina, il cav.Vito Aversa, il dott.Luciano Costanzo, la Dama ins.Grazia Caruso; presenti anche il noto scrittore e poeta prof.Sergio Collura, il prof.Salvo Luzzio esperto d'Arte e molti altri. Una serata elegante all'insegna dell'Arte e della musica che chiude il 2016 con positiva visione per il futuro; la mostra delle opere di Carmen Arena rimarrà allestita al Museo Greco fino al 7 gennaio.
                                                                                                                  ***

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             Piacevole serata per il Concerto di Natale 2016 a Misterbianco con l'Accademia di Arte Etrusca e il patrocinio della Delegazione siciliana della Real Casa d'Epiro

 

Una serata elegante all'insegna dei valori della Cultura e dell'Arte,  si svolse il 15 dicembre c.a. nella sala Giarrizzo dell'ex stabilimento Monaco del comune di Misterbianco (Catania), ove, organizzata dalla amministrazione comunale, dalla Accademia di Arte Etrusca  con il patrocinio della Delegazione di Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro e della Delegazione di Catania delle Guardie d'Onore al Pantheon, è stato tenuto il tradizionale concerto di Natale, quest'anno intitolato "La Vergine degli angeli", nonché la sezione itinerante del Premio Essenza Donna ed alcuni riconoscimenti speciali.

Molta affluenza di pubblico qualificato ed interessato, la conduzione della serata da parte del docente universitario di Medicina prof.Agostino Palmeri con la partecipazione del prof.Pietro Suriano, l'attenta organizzazione della animatrice della serata, l'artista Carmen Arena presidente dell'Accademia Etrusca, hanno consentito lo svolgersi sereno e lieto di una manifestazione che onora chi la promuove, nonché il comune etneo di Misterbianco, attento allo sviluppo culturale e sociale ed a valorizzare aspetti importanti della società contemporanea.

Interventi di saluto sono stati quelli Sindaco di Misterbianco dott.Nino Di Guardo, dell'Assessore alla Cultura dott.Federico Lupo e del presidente del Consiglio comunale Nino Marchese; successivamente intervennero il Delegato di Catania delle Guardie al Pantheon uff.ing.Salvatore Caruso, che ha portato il plauso dell'Istituto per la serata, elogiando i premiati; intervenne il Commendatore con placca dott. Francesco Giordano, Delegato per la Sicilia e Malta della Real Casa d'Epiro, il quale con vibrante emozione ha voluto portare, trattandosi del primo evento a cui la Real Delegazione ha dato il patrocinio, il saluto di SAR il Principe Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Capo della Real Casa, nonché precisare che le attività di essa sono sostanzialmente culturali sociali e legate alla Santa Religione di Cristo, sotto il cui manto della Theotokòs l'Epiro svolge le funzioni assegnate dalla divina volontà.

I brani cantati dalla soprano Nadia Suriano,  unitamente al tenore Emanuele Scribano, accompagnati per l'occasione dal noto Maestro Pietro Cavalieri alla tastiera elettrica,  da "la Vergine degli angeli" a "Un bel dì vedremo" col finale dei classici "Adeste fideles" e "Astro del ciel", hanno allietato l'uditorio: esibizioni alternate alle premiazioni di Essenza Donna ed alle letture di alcuni poeti, mentre alla fine sono stati consegnati i riconoscimenti speciali.

Premiati con la statuetta di Essenza Donna itinerante 2016, sono stati la dott.ssa Giusy De Martino, il soprano Nadia Suriano, la prof.ssa Caterina Privitera, l'insegnante Dama Grazia Caruso, la musicista Silvana Fagone, la dott.ssa Anastasia Distefano, il soprano Maria Grazia Tringale, l'associazione culturale Agorà nella persona della presidente prof.ssa Ina Visalli; i momenti culturali sono stati dei poeti Angelo Battiato, Katia Marchese, Mariangela Torrisi, Antonella Paparo, Maria Privitera, Giacomo Pistone, Giusy Zuccarello. 

I riconoscimenti speciali, diploma artistico, sono andati al sostituto commissario di PS cav.dott.Salvo Sorbello, all'insegnante prof.Francesco Distefano, al Comm.Dott. Francesco Giordano, che ha tenuto a dedicare l'importante premio, a nome della Reale Casa d'Epiro, ai bambini poveri cristiani d'Italia rammentando il grave disagio sociale odierno della Patria nostra, nonché ai cristiani perseguitati che soffrono in Siria, in Irak, in Libia, sotto la ferocia degli intolleranti fanatici.

Un evento lieto e simpatico fortemente voluto dall'Accademia di Arte Etrusca, che ha rappresentato in maniera plastica la diffusione della cultura nelle nostre contrade.

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Concerto di Natale 2016 patrocinato dalla Real Casa d'Epiro Delegazione di Sicilia e Malta,

Misterbianco(Ct), 15 dicembre 2016, ore 18,30


Successo della mostra di Arte contemporanea e del premio Aquila d'Argento a Misterbianco

La mostra di Arte contemporanea "La spiritualità nell'Arte" e il XVI premio nazionale "Aquila d'Argento", organizzate dall'Accademia di Arte Etrusca sapientemente ideata e diretta da Carmen Arena, si sono svolte nella sala dello stabilimento Monaco del Comune di Misterbianco, ospiti di quel municipio, alla presenza, nelle serate del 25 e 26 novembre u.s., del Sindaco misterbianchese Nino Di Guardo, dell'Assessore alla Cultura Lupo e del presidente del consiglio comunale Marchese.
La mostra d'arte di venerdì 26, intensamente partecipata, presentata dalla dott.ssa Antonella Cunsolo e che ha avuto come ospite l'Assessore alle infrastrutture e lavori pubblici del Comune di Catania ing.Luigi Bosco, ha avuto la caratteristica di premiare gli artisti che si sono distinti nel campo poetico e pittorico; densi gli interventi dei relatori, il prof.Salvo Luzzio ha elogiato il ruolo degli artisti che devono essere supportati dalle istituzioni, il dott. Francesco Giordano ha voluto ricordare la grande figura del recentemente scomparso prof.Giuseppe Giarrizzo, a cui la sala è intitolata, preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Catania ed eminente storico, sottolineando che la spiritualità è alla base della ricerca degli Ideali che animano l'artista, citando Wilde e Plotino, secondo cui è l'Uno da raggiungere anche in Arte, e brevemente soffermandosi sulla importanza cristiana delle icone, particolarmente quella russa della Madonna di Kazan, molto venerata nel mondo ortodosso, di cui egli ha voluto fare cenno in quanto Delegato per la Sicilia e Malta della Reale Casa d'Epiro.
Il Premio Aquila d'Argento ha altresì veduto la notevole partecipazione del pubblico, che ha gradito le premiazioni a diverse personalità che si sono distinte nei vari settori, considerata la manifestazione (che il Comune di Misterbianco ha sostenuto,  ove il Sindaco ha premiato i meritevoli), una delle eccellenze in campo nazionale.  Fra i premiati della serata, presentata dalla dott.ssa Jolanda Scelfo e dalla dott.ssa Anastasia Distefano, il prof.Italo Garigale chirurgo estetico, il ten.col.Massimo Zafarana dell'Aeronautica, premiato da Don Giovanni Salvia, il Comandante Roberto Valentino delle Guardie Ambientali del centro Italia e il dott.Giuseppe Giocaliero delle medesime Guardie, il dott.Alfio Sciacca giornalista; ci sono stati dei momenti musicali partecipati. Le serate, che hanno avuto il contributo della delegazione di Catania delle Guardie d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon guidata dall'ing.Salvatore Caruso, mercè l'impegno della vulcanica artista Carmen Arena che è anche GdO, dimostrano la notevole volontà della medesima di diffondere la cultura e l'arte in modo aperto e spontaneo, coinvolgente per ogni settore della società.

 

http://baronedisealand.blogspot.it/2016/11/successo-della-mostra-di-arte.html
                                                                


Il discorso della vittoria di Donald Trump, 9 novembre 2016

 

Patria, famiglia e orgoglio Così ha inizio l'era Trump

Il "discorso della vittoria"? Moderato ed equilibrato. E il neopresidente promette: "Per gli Usa solo il meglio"

 

Donald J. Trump - Gio, 10/11/2016 - 08:14

 

Grazie. Grazie mille, a tutti. Scusate l'attesa. È stata un cosa complicata. Grazie mille. Ho appena ricevuto una telefonata dal segretario Clinton.

Si è congratulata con noi per la nostra vittoria perché è noi che riguarda e io ho fatto le mie congratulazioni a lei e alla sua famiglia per la campagna elettorale combattuta molto duramente: ha combattuto davvero duramente. Hillary ha lavorato per molto tempo e davvero sodo, e noi abbiamo un grande debito di gratitudine nei suoi confronti per il servizio che ha prestato al nostro Paese. Sono davvero sincero. Ora per l'America è arrivato il momento di fasciare le ferite della divisione, dobbiamo riunirci. A tutti i Repubblicani e i Democratici e agli Indipendenti di questa nazione dico che è tempo di unirsi come un solo popolo. È il momento. Prometto a ogni cittadino di questo Paese che sarò il presidente di tutti gli americani. È una cosa davvero importante per me. A quelli che in passato hanno scelto di non sostenermi, e ce ne sono stati un po': mi rivolgo a voi per chiedere la vostra guida e il vostro aiuto, in modo da poter lavorare insieme per unire il nostro grande Paese. Come ho detto fin dall'inizio, la nostra non è stata una campagna ma piuttosto un incredibile e grande movimento, composto da milioni di uomini e donne che lavorano duro, amano il loro Paese e vogliono un futuro migliore e più luminoso per loro stessi e le loro famiglie. È un movimento che comprende americani di tutte le razze, religioni, contesti e credenze, che vogliono e si aspettano che il nostro governo serva il popolo. E così sarà.

 

Lavorando insieme cominceremo dal compito urgente di ricostruire la nostra nazione e di rinnovare il sogno americano. Ho passato tutto la mia vita nel mondo degli affari a osservare il potenziale inespresso di progetti e persone in tutto il mondo. È questo quello che ora voglio fare per il nostro Paese. Sfruttare il suo tremendo potenziale. Ho imparato a conoscere benissimo il nostro Paese. Ha un potenziale tremendo. Sarà una cosa bellissima. Ogni americano avrà l'opportunità di sviluppare a pieno il suo potenziale. Gli uomini e le donne dimenticati di questo Paese non saranno più dimenticati. Sistemeremo i problemi dei nostri centri urbani e ricostruiremo le nostre autostrade, i ponti, i tunnel, gli aeroporti, le scuole e gli ospedali. Ricostruiremo le nostre infrastrutture, che non saranno seconde a nessuno, e daremo lavoro a milioni di persone nel ricostruirle. Ci prenderemo finalmente cura dei nostri grandi reduci di guerra che ci sono stati così leali; durante questo viaggio di 18 mesi ne ho conosciuti tanti. Il tempo che ho passato con loro durante questa campagna elettorale è stato uno degli onori più grandi che abbia mai avuto. I nostri veterani sono persone incredibili.

 

http://www.ilgiornale.it/news/politica/patria-famiglia-e-orgoglio-cos-ha-inizio-lera-trump-1329818.html


Crolla la Casa di San Benedetto a Norcia, crolla l'Europa? La Vergine bella contro le tenebre

Fra le cataste dei nostri innumerevoli libri, "dispersi" fra la polvere e gli oggetti di un ordine che ci è proprio, cerchiamo e finalmente ritroviamo il volume della Regola di San Benedetto, di cui a memoria rammentiamo sovente l'incipit: "Obsculta, filii, praecepta magistri, et inclina aurem cordis tui... ", 'ascolta figlio, gli insegnamenti del Maestro, apri l'orecchio del tuo cuore: accogli di buon grado le esortazioni di un padre che ti ama e mettile efficacemente in pratica, affinché attraverso la fatica dell'obbedienza tu possa far ritorno a colui dal quale ti sei allontanato per la pigrizia della disobbedienza'. Altro paragrafo del prologo, relativo agli ultimi eventi, suona così: 'in ogni momento gli dobbiamo obbedienza... affinché non debba come un padre adirato, diseredare un giorno i suoi figli, ma neppure, come un padrone terribile, sdegnato per le nostre colpe, condannarci alla pena eterna perché servi malvagi che hanno rifiutato di seguirlo fino alla gloria' (Prologo, San Benedetto, la Regola, Ed.Paoline 1996 pag.53).
La terribile scossa di terremoto che il 30 ottobre ha distrutto la basilica di Norcia, ove vuolsi esser nato San Benedetto, in uno con Santa Scolastica, il patrono dell'Europa, rimanendo in piedi solo la facciata, è-per chi vuole intendere- un chiaro signum di quel che viviamo. Naturalmente in epoche passate, ma anche nel presente, è il popolo ad accorgersene con molta chiarezza: ma oggi i mezzi di comunicazione di massa, potentissimi capillari e invasivi ad ogni livello nonché influenzati dai nemici della Luce, sono fortemente impegnati nello sviare dalla comprensione che le forze della Natura, indubbiamente di genesi divina, stanno indicando.   Si può anche, laicamente, prescindere dal concetto di colpa, che è non tanto benedettino ma anche precristiano, presente nelle varie religioni vieppiù in quelle del Libro: però indubbio appare che se oggi l'Europa è "invasa" come alcuni sostengono, la sua tara primigenia è la mancanza di specifica identità culturale, anzi l'assenza di essa. E la cultura dell'Europa è cristiana, con bellissime inserzioni del popolo ebraico, con lievi parentesi dell'altro popolo del libro, con indubbie riminiscenze politeiste: e tuttavia, cristiana. Ma parrebbe che sin dai governanti ciò è volutamente, anche a volte istituzionalmente, censurato, dimenticato, mortificato. Non sappiamo dove andremo, né cosa ci aspetterà, né perché a' vertici del Cattolicesimo di Roma imperano due Pontefici, uno "spirituale" e altro "materiale".  La certezza di chi segue il cammino della Luce forse esiste: percorrere il sentiero della legge morale e, per coloro che vogliono credere oltre il giardino, ha una via mater et magistra, che è la Gran Madre, la "Vergine bella di sol vestita" per dirla con quel grandissimo cantore che fu Francesco Petrarca: a lei affidiamo e confidiamo presente e futuro, mentre avanzano le tenebre, lei madre e genitrice del Tutto!

                                                                                                        F.G.
http://fogliesparsescrittivarii.blogspot.it/2016/10/crolla-la-casa-di-san-benedetto-norcia.html

 


Francesco Giordano, scrittore e giornalista, nominato Commendatore con placca dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro con titolo di Nobile

Con sovrane Lettere Patenti del 4 ottobre 2016, festività di San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia, il Gran Principe d'Epiro S.A.S. Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Capo della Real Casa epirota e Gran Maestro degli Ordini cavallereschi da questa derivati, si è degnato concedere al Dottor Francesco Giordano, catanese, scrittore e giornalista, il quale dall'agosto del corrente anno ricopre il ruolo di Delegato della Real Casa d'Epiro per la Sicilia e Malta (ruolo diplomatico col trattamento di Eccellenza), il rango di Commendatore con placca dell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro, con titolo di Nobiltà personale secondo l'ordinamento dinastico epirota, che segue il diritto nobiliare italiano (ultima legge di S.M. il Re d'Italia Vittorio Emanuele III nel giugno 1943) con iscrizione nel libro dei Nobili della Casa Reale d'Epiro.  Nell'Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro la classe di Commendatore con placca è la terza (dopo quella di Gran Collare e Cavaliere\Dama Gran Croce), equivalente alla classe di Grande Ufficiale degli altri Ordini cavallereschi (esempio l'Ordine al Merito Civile di Savoia, l'Ordine al Merito della Repubblica Italiana), eguale per livello agli Ordini di collazione pontificia della Santa Sede (Ordine di San Silvestro, Ordine di San Gregorio Magno); nell'Ordine si viene ammessi di regola come Cavaliere o Dama, la Commenda con placca con titolo di Nobile si concede molto raramente solo a coloro che sònsi straordinariamente distinti per i meriti verso la Casa Reale d'Epiro ed il Principe.
Il neo insignito e Nobile ha al riguardo dichiarato: "Considero un altissimo onore codesto riconoscimento, ringrazio il Principe Don Davide che ha voluto conferirlo: ciò sarà senza dubbio maggior sprone per le attività di conoscenza culturale e storica concernenti il Regno d'Epiro e la civiltà dei popoli d'Europa, in virtù del fatto che è in uscita nelle librerie, per i tipi delle edizioni Akkuaria, un libro molto denso sulla storia dell'Epiro e della sua casata".
Di seguito alcune notizie storiche sull'Ordine dell'Aquila d'Epiro:
La tradizione dice che tale ordine fu fondato da Michele I, Despota d'Epiro (Despota in greco significa Sovrano), nel 1207; il Governo del Nord Epiro, dopo essersi proclamato indipendente dall'Albania nel 1914, lo rivitalizzò nello stesso anno.L'idea di rivitalizzare tale ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, che, firmato dai rappresentanti epiroti e dai plenipotenziari di Italia, Germania, Austria-Ungheria, Francia, Regno Unito e Russia aveva riconosciuto al Governo epirota la facoltà di battere moneta, stampare francobolli, arruolare milizie e disporre di ordini cavallereschi propri, in secondo luogo fu dovuta al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d'Epiro. La sua figura fu assai importante per l'Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l' indipendenza, se escludiamo l'antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E' certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l' ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall' Imperatore Isacco Angelo nel 1191, che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani. Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica affermò a chiare lettere che la sua famiglia disponeva di tale ordine da tempo immemorabile: "Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell' Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l'avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de' Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio".La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone - Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E' certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l'aquila bicipite di nero in campo rosso, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell'Aquila d'Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell'Aquila d'Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l'attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l'abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l'Archivio di Stato di Sulmona. Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell'Aquila d'Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell' Epiro moderno. I colori sono il bianco e l'azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l'ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d'epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003. Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l'esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro.

 

http://letterecatinensi.blogspot.it/2016/10/francesco-giordano-scrittore-e.html

 


S A N T ' E U P L I O  DI CATANIA

S A C R A R I O   R I T E N U T O   A L I E N A B I L E  

 

 L a   n o t i z i a   p u b b l i c a t a   i l   2 7   m a r z o ,   d o m e n i c a   d i   P a s q u a ,   s u l   q u o t i d i a n o   L a   S i c i l i a   c i r c a   i l   r i s a n a m e n t o   d e l l e   c a s s e   c o m u n a l i  del comune di Catania,  d a   a t t u a r e   c o n   i l   p i a n o   d i   d i s m i s s i o n e   d e g l i   i m m o b i l i   d a   i m m e t t e r e   s u l   m e r c a t o ,   t r a   i   q u a l i   a n t i c h i   s i t i   l e g a t i   a l l a   s t o r i a   e   a l l a   p i e t à   r e l i g i o s a   d e l   n o s t r o   p o p o l o   - c o m e   l a   c h i e s a   e x   c o n f r a t e r n a l e   S a n t ' E u p l i o   c o n   c r i p t a   r o m a n a   e x t r a   m o e n i a   n e l l ' o m o n i m a   v i a ,   l a   f r a n c e s c a n a   S a n t a   M a r i a   d e g l i   A n g e l i   a   C i b a l i ,   i n   v i a   P i e t r o   V e r r i   e   l ' e x   c o n f r a t e r n a l e   S a n   C r i s t o f o r o   m i n o r e   i n   p i a z z a   S p i r i t o   S a n t o -   a m a r e g g i a   n o n   p o c o   c o l o r o   a i   q u a l i   s t a n n o   a   c u o r e   i   b e n i   c u l t u r a l i   e   s t o r i c i   d e l l a   c i t t à .   

 A   t a l   p r o p o s i t o   c o n d i v i d o   q u a n t o   e s p r e s s o   d a l l ' a t t e n t o   e d   i n f o r m a t o   l e t t o r e ,   L u c a   G e n n a r o ,   n e l l ' i n t e r v e n t o   p u b b l i c a t o   d a   L o   d i c o   a   L a   S i c i l i a   d i   m a r t e d ì   2 9   m a r z o   a   p r o p o s i t o   d e l   s i t o   i n t i t o l a t o   a l   s a n t o   c o m p a t r o n o   c o n c i t t a d i n o ,   m a r t i r i z z a t o   a   C a t a n i a   i l   1 2   a g o s t o   3 0 4 .   A n t i c a m e n t e   i l   c u l t o   e u p l i a n o   v e n i v a   z e l a t o   i n   d i v e r s e   c h i e s e   c i t t a d i n e   - d i   a l c u n e   r i m a n e   s o l o   i l   r i c o r d o   o   q u a l c h e   t r a c c i a   c o m e   p e r   S a n t a   M a r i n a   d i   v i a   P o z z o   M u l i n o -   s i t u a t e   n e i   p r e s s i   d e l   F o r o   R o m a n o ,   a t t u a l e   p i a z z a   S a n   P a n t a l e o n e ,   c h e   l a   t r a z i o n e   i n d i c a   c o m e   l u o g o   d e l   m a r t i r i o   d e l   g i o v a n e   s a n t o . 

 N e l   X I I I   s e c o l o   f u   c o s t r u i t a   u n a   c h i e s a   m e d i e v a l e ,   d e l l a   q u a l e   p a r e   c h e   n o n   s i a n o   r i m a s t i   r u d e r i -   s o p r a   l a   p r i g i o n e   o   s e p o l c r o   d i   S a n t ' E u p l i o :   i n   r e a l t à   u n   e d i f i c o   f u n e r a r i o   d i   e t à   r o m a n a ,   i n   o r i g i n e   a   l i v e l l o   d e l l a   s t r a d a   e   f a c e n t e   p a r t e   d i   u n a   p i ù   g r a n d e   a r e a   s e p o l c r a l e ,   l a   n e c r o p o l i ,   c h e   s i   e s t e n d e v a   a   n o r d   d e l l a   c i n t a   m u r a r i a .   

 I l   s a c r o ,   b u i o   e   p i c c o l o   i p o g e o   e u p l i a n o ,   c h e   s i   r a g g i u n g e   p a s s a n d o   p e r   u n o   s t r e t t o   e   l u n g o   c o r r i d o i o ,   c o n s t a   d i   u n   v a n o   r e t t a n g o l a r e   l e   c u i   p a r e t i   p r e s e n t a n o   p i c c o l e   n i c c h i e ,   u n   t e m p o     c o n t e n t i   u r n e   c i n e r a r i e :   a n c o r a   s i   n o t a n o   u n   a l t a r i n o   e   u n   a f f r e s c o ,   q u a s i   d e l   t u t t o   s b i a d i t o ,   d e l   s a n t o   p r o t o d i a c o n o ;   i n   t a l e   c r i p t a   c i m i t e r i a l e ,   f i n o   a   q u a l c h e   a n n o   f a ,   l a   m a t t i n a   d e l   1 2   a g o s t o   v e n i v a   c e l e b r a t a   l a   s .   m e s s a   i n   o n o r e   d e l   s a n t o   m a r t i r e .   

 D a   u n   d o c u m e n t o   r i g u a r d a n t e   i l   C o n t e   A l a i m o   d a   L e n t i n i   r i s u l t a   c h e   f u o r i   P o r t a   S t e s i c o r e a   o   d i   A c i   s ' e s t e n d e v a   l a   c o n t r a d a   e x t r a u r b a n a   d a   c u i   i n i z i a v a   i l   t e r r i t o r i o   d i   O g n i n a   d o v e   n e l   S e t t e c e n t o   f u   c o s t r u i t a   u n a   c h i e s a   s a c r a m e n t a l e ,   a b b a t t u t a   n e l   g i u g n o   1 9 6 1 ,   p e r   l a   c o s t r u z i o n e   d e l   l u n g o m a r e   A r t a l e   A l a g o n a . 

 U n a   s e c o n d a   c h i e s a   f u   c o s t r u i t a   n e l   1 5 4 8 .   C i n q u a n t ' a n n i   d o p o   o s p i t ò   l a   C o m p a g n i a   d e i   F r a t e l l i   a g g r e g a t a   a i   f r a t i   m i n o r i   C a p p u c c i n i ;   n e l   1 6 0 6   f u   a s s e g n a t a   a i   f r a t i   f r a n c e s c a n i   t e r z i a r i   r e g o l a r i   d i   S a n t a   N i c o l e l l a   o v v e r o   d i   S a n   N i c o l a   o   N i c o l ò   d ' i   t r i s c i n i .   L ' i p o g e o   d i   v i a   S a n t ' E u p l i o   f u   r i s c o p e r t o   e   r i a p e r t o   a l   c u l t o   n e l   1 6 3 9 .   

 U n a   t e r z a   c h i e s a   f u   e r e t t a   d o p o   i l   t e r r e m o t o   d e l   1 6 9 3   e   f u   i n t i t o l a t a   a i   s a n t i   p a t r o n i   d e l l a   c o n f r a t e r n i t a   A n t o n i o   e d   E u p l i o   e   c h i a m a t a   f u o r i   l e   m u r a   p e r   d i s t i n g u e r l a   d a l l ' o m o n i m a   d i   p i a z z a   S a n t ' A n t o n i n o - v i a   A b a t e   F r a n c e s c o   F e r r a r a   n e i   p r e s s i   d e l l ' o s p e d a l e   e   d e l l a   P o r t a   c i n q u e c e n t e s c a   S a n t ' E u p l i o .   C o n   p r o s p e t t o   i n   p i e t r a   c a l c a r e   e s p o s t o   a d   o v e s t   l ' a u l a   l i t u r g i c a   a v e v a   d u e   a l t a r i   l a t e r a l i :   a   d e s t r a   q u e l l o   d i   S .   A n t o n i o   A b a t e   e   a   s i n i s t r a   q u e l l o   d e l   S s .   C r o c i f i s s o ,   d e c o r a t i   d a l   p i t t o r e   T u l l i o   A l l e g r a ,   s a c e r d o t e   d i   s a n t a   v i t a ,   c a n o n i c o   d e l l a   C o l l e g i a t a   e   r e t t o r e   d e l l a   c h i e s a   f i n o   a l l ' a n n o   d e l l a   m o r t e ,   i l   1 9 3 4 ,   n o n o s t a n t e   l a   c e c i t à   l ' a v e s s e   c o l p i t o   a l l ' i n i z i o   d e l   N o v e c e n t o .   

 I l   t e m p i o   e u p l i a n o   f u   d e c o r a t o   e   a b b e l l i t o   a n c h e   d a i   d i p i n t i   d e g l i   a r t i s t i   S a n t i   C a c c i a g u e r r a   e   A l e s s a n d r o   A b a t e   c h e   r a f f i g u r ò   l a   d e c o l l a z i o n e   d e l   m a r t i r e   v o l o n t a r i o .   S u l l ' a r c o   s o p r a   l ' a b s i d e   q u a d r a t a   d e l   p r e s b i t e r i o   d e l l ' a l t a r e   m a g g i o r e   s t a v a   s c r i t t o   i n   l a t i n o :   I o   s a c r i f i c o   e d   i m m o l o   m e   s t e s s o   a l   P a d r e   e   a l   F i g l i o   e   a l l o   S p i r i t o   S a n t o .   S u l l a   v o l t a   d e l l o   s t e s s o   c a p p e l l o n e   s i   l e g g e v a   l ' a f f e r m a z i o n e   a t t r i b u i t a   a   S .   E u p l i o   e   r i c a v a t a   d a g l i   a t t i   g e n u i n i   d e l   s u o   m a r t i r i o :   C h r i s t i a n u s   s u m .   V i   s i   c o n s e r v a v a   i l   s i m u l a c r o   r e l i q u a r i o   l i g n e o   p r o c e s s i o n a l e   d e l   s a n t o   c o n t i t o l a r e   c o n   l a   r e l i q u i a .   

 L a   c h i e s a   d i v e n t a t a   s e d e   c i t t a d i n a   d e l   c u l t o   p u b b l i c o   e u c a r i s t i c o   f u   d i s t r u t t a   d a i   b o m b a r d a m e n t i   a e r e i   d i   g i o v e d ì   8   l u g l i o   1 9 4 3   e   i l   r e t t o r e ,   p a d r e   S a n t o   D ' A r r i g o ,   m e t t e n d o   a   s e r i o   r e p e n t a g l i o   l a   s u a   v i t a ,   r i u s c ì   a d   e s t r a r r e   i l   S a n t i s s i m o   d a l   t a b e r n a c o l o   e d   a n c h e   l a   s t a t u a   d a l l a   s u a   n i c c h i a ,   o r a   i n   C a t t e d r a l e ,   d u r a n t e   l a   p i ù   m i c i d i a l e   d e l l e   n u m e r o s e   i n c u r s i o n i   o p e r a t e   d a   s q u a d r i g l i e   d i   f o r t e z z e   v o l a n t i   L i b e r a t o r s   U S A   p r o v e n i e n t i   d a l l a   T u n i s i a :   t r a   l e   1 5 . 3 5   e   l e   1 6 . 0 5   d i   q u e l l a   t r a g i c a   e   a f o s a   g i o r n a t a   e s t i v a   c e n t i n a i a   d i   b o m b e   c a d d e r o   s u l l a   c h i e s a   S a n t ' E u p l i o ,   s u i   v i c i n i   p a l a z z i   T e z z a n o ,   M o n t e   d e i   P e g n i   S .   A g a t a ,   I s t i t u t o   M a g i s t r a l e   T u r r i s i   C o l o n n a ,   e c c . .   A l   s u o   p o s t o   n o n   è   s t a t a   c o s t r u i t a   u n a   q u a r t a   c h i e s a   p e r c h é   i   f i n a n z i a m e n t i   p e r   l a   r i c o s t r u z i o n e   f u r o n o   u t i l i z z a t i   p e r   l ' e d i f i c a z i o n e   d i   u n a   n u o v a   c h i e s a   p a r r o c c h i a l e ,   s e m p r e   i n t i t o l a t a   a l   m a r t i r e ,   i n   p i a z z a   M a r i a   M o n t e s s o r i ,   i n a u g u r a t a   i l   2 1   g i u g n o   1 9 6 4   e   c o n t e n e n t e   m e m o r i e   a r c h i t e t t o n i c h e   e   s c u l t o r e e   d e l l a   p r e c e d e n t e   c h i e s a   i n t r a   m o e n i a   d i   p i a z z a   S a n t ' A n t o n i n o .   

 E d   è   n e l l a   s u p e r s t i t e   a u l a   l i t u r g i c a ,   l i b e r a t a   d a l l a   m a c e r i e   d e l l a   g u e r r a   e   s i t u a t a   s o p r a   l a   c r i p t a   d i   v i a   S a n t ' E u p l i o ,   c h e   s i   c e l e b r a   a n n u a l m e n t e   l a   s .   m e s s a   n e l   d i e s   n a t a l i s   d e l   m a r t i r e   c o m p a t r o n o ,   i n   u n ' a t m o s f e r a   d ' i n t e n s a   s p i r i t u a l i t à   e   v i e n e   o f f e r t a   u n a   c o r o n a   d ' a l l o r o   i n   m e m o r i a   d e l l e   v i t t i m e   d i   c i v i l i   d i   g u e r r a . 

 E '   d a   s a l v a r e   d a l l e   d i s m i s s i o n i   ( c h e   s e m b r a v a n o   i m m i n e n t i   g i à   n e l   2 0 0 9 )   a n c h e   l a   c h i e s e t t a   f r a n c e s c a n a   S a n t a   M a r i a   d e g l i   A n g e l i   d i   v i a   V e r r i   a   C i b a l i ,   e r r o n e a m e n t e   c h i a m a t a   S a n   F r a n c e s c o ,     t i t o l o   a t t r i b u i t o   f i n   d a l l e   o r i g i n i   a l l ' a t t u a l e   s a n t u a r i o   c o n v e n t u a l e   d e l l ' I m m a c o l a t a .   L a   c h i e s a   h a   b i s o g n o   d i   e s s e r e   r e s t a u r a t a   e   r e s t i t u i t a   a l   c u l t o ,   i n t e r r o t t o   n o n   m o l t i   a n n i   f a   q u a n d ' e r a   o f f i c i a t a   d a i   f r a t i   m i n o r i   C a p p u c c i n i   a n c h e   i n   c o n d i z i o n i   d i   p r e c a r i e t à .   L a   s t o r i a   p a t r i a   c h i a m a   t a l e   c h i e s a   d e i   C a p p u c c i n i   V e c c h i ,   a   m o t i v o   d e l l e   s u e   o r i g i n i   r i s a l e n t i   a   p o c h i   a n n i   d o p o   l ' a r r i v o   a   C a t a n i a   d e i   C a p p u c c i n i   ( 1 5 3 3 )   c h e ,   p e r   m o t i v i   m i l i t a r i ,   f u r o n o   c o s t r e t t i   a   l a s c i a r e   i l   p r i m o   c o n v e n t o   s i t o   f u o r i   P o r t a   D e c i m a ,   s u l l e   r o v i n e   d e l l a   N a u m a c h i a .   N e l   1 5 5 1   l a   n o b i l d o n n a   C a t e r i n a   F i m i a ,   n e l l a   c a m p a g n a   d e l l a   M a d o n n a   d e l   C o n f o r t o   d i   v i a   C i f a l i ,   f e c e   c o s t r u i r e   u n   c o n v e n t o   e   u n a   c h i e s a   i n t i t o l a t i   a   S .   M a r i a   d e g l i   A n g i o l i .   

 D o p o   l a   d i s t r u z i o n e   p r o v o c a t a   d a l   t e r r e m o t o   d e l   1 6 9 3 ,   i l   c o m p l e s s o   f r a n c e s c a n o   f u   r i e d i f i c a t o   d a l   c a p p u c c i n o   f r a '   M i c h e l a n g e l o   d a   P a t e r n ò ,   c o n   p r o s p e t t o   a d   o c c i d e n t e   e   p o r t a v a   l e   i n s e g n e   d i   S .   F r a n c e s c o   e   l a   d a t a   d e l   1 7 0 6 .   L a   c h i e s a ,   a l   c e n t r o   d e l l ' a b s i d e ,   m o s t r a v a   u n   g r a n d e   d i p i n t o   d e l l a   t i t o l a r e ,   l a   P o r z i u n c o l a .   S u l l ' a l t a r e   m a g g i o r e   u n   t r o n e t t o   b a r o c c o   p e r   l ' e s p o s i z i o n e   d e l   D i v i n i s s i m o .   A   s i n i s t r a   u n   a r t i s t i c o   C r o c i f i s s o   c o n   S .   G i o v a n n i   e   l a   M a d d a l e n a .   L u n g o   l e   p a r e t i   i   d i p i n t i   d i   S .   F e l i c e   d i   C a n t a l i c e ,   S .   F r a n c e s c o   s t i g m a t i z z a t o   e   S .   A n t o n i o   d i   P a d o v a .   

 N e l   1 7 8 6   i   f r a t i   a b b a n d o n a r o n o   l a   r e s i d e n z a   d i   C i b a l i   e   s i   t r a s f e r i r o n o   n e l   c o n v e n t o   c o n   a n n e s s a   c h i e s a   S a n t a   M a r i a   d e l l a   S p e r a n z a ,   a b b a t t u t i   n e l   1 9 3 2   p e r   l a   c o s t r u z i o n e   d e l   P a l a z z o   d e l l a   B o r s a .   I   l o c a l i   d i   C i b a l i   f u r o n o   c e d u t i   a l   p r o t o m e d i c o   F r a n c e s c o   M a r i a   S c u d e r i .   C h e   f i n e   f a r à   l a   s e c e n t e s c a   p r e z i o s a   p a l a   d e l l ' a l t a r e   m a g g i o r e ,   d ' a u t o r e   i g n o t o ,   r a f f i g u r a n t e   i l   P e r d o n o   d ' A s s i s i   o   l ' I n d u l g e n z a   d e l l a   P o r z i u n c o l a ?   G e s ù   e   l a   M a d o n n a   s i e d o n o   t r a   u n a   g l o r i a   d i   a n g e l i ,   c o n   s o t t o   l e   i m m a g i n i   d e i   s a n t i   C h i a r a ,   F r a n c e s c o ,   A g a t a   e   F e l i c e .   

 D i c h i a r a t a   u g u a l m e n t e   a l i e n a b i l e   s a r e b b e   a n c h e   l a   c h i e s a   e x   c o n f r a t e r n a l e   S a n   C r i s t o f o r o   d i   p i a z z a   S p i r i t o   S a n t o ,   d e t t a   m i n o r e   p e r   d i s t i n g u e r l a   d a l l ' a l t r a ,   a n c h ' e s s a   e x   c o n f r a t e r n a l e ,   d i   v i a   P l e b i s c i t o   e   c h i a m a t a   S a n   C r i s t o f o r o   a l l e   X i a r e   i n   S a n t a   R o s a l i a ,   d i s t r u t t a   n e l   1 6 9 3   e   r i a p e r t a   a l   c u l t o   n e l   1 8 3 4 .   S i t a   n e l   c u o r e   d e l   v e c c h i o   q u a r t i e r e   S a n   B e r i l l o   è   s t a t a   a f f i d a t a   p e r   i l   c u l t o   p u b b l i c o   o r t o d o s s o   a   d u e   c o m u n i t à   p a r r o c c h i a l i   o r t o d o s s e :   l ' i t a l o - g r e c a   S a n   L e o n e   I I   v e s c o v o   i l   T a u m a t u r g o   d i p e n d e n t e   d a l   P a t r i a r c a t o   E c u m e n i c o   d i   C o s t a n t i n o p o l i   e   l a   r u s s o - u c r a i n a   S a n t ' A g a t a   m a r t i r e   d i p e n d e n t e   d a l   P a t r i a r c a t o   d i   M o s c a   e   d i   t u t t e   l e   R u s s i e .   L a   c h i e s a ,   e x   c a t t o l i c a ,   a v e v a   t r e   a l t a r i ,   i l   m a g g i o r e   s o t t o   l ' a b s i d e   s u l   c u i   p r i m o   a r c o   è   d i p i n t o   u n   c u o r e   t r a f i t t o   d a   u n a   s p a d a   e   s u l   s e c o n d o   l a   s c r i t t a   A d o r a t e   D o m i n u m   i n   a u l a   s a n c t a   e j u s :   i n   a l t o   e r a   p o s t o   u n   C r o c i f i s s o   a g o n i z z a n t e   m e n t r e   s u l l a   v o l t a   è   d i p i n t o   i l   P a d r e   E t e r n o .   I   d u e   a l t a r i   l a t e r a l i   e r a n o   d e d i c a t i   a l l a   M a d o n n a   d e l   C a r m e l o   e   a   S a n   C r i s t o f o r o .   L a   c h i e s a   e r a   c a r a   a l l a   p i e t à   p o p o l a r e   p e r c h é   v i   s i   z e l a v a ,   i n   q u a r e s i m a   e   a   m e t à   s e t t e m b r e ,   i l   c u l t o   d e l l a   M a d o n n a   d e i   S e t t e   D o l o r i .   

 E '   a u s p i c a b i l e   c h e   a l m e n o   q u e s t i   s t o r i c i   l u o g h i   d i   c u l t o   p o s s a n o   c o n t i n u a r e   a   r i m a n e r e   p r e z i o s a   t e s t i m o n i a n z a   d i   u n   f u l g i d o   p a s s a t o . 

                                                                                                                                                                                                                                          A n t o n i n o   B l a n d i n i 

                                                                                                                                                                                                              

(Nelle immagini, i ruderi del templio eupliano e l'interno come era prima del bombardamento dell'estate 1943)         

 

http://letterecatinensi.blogspot.it/2016/09/santeuplio-sacrario-ritenuto-alienabile.html


A Biancavilla l’11 settembre accoglienza dell’antica icona della Madonna dell’Elemosina

8 settembre 2016 redazione Cronaca - Servizio di Antonino Blandini

 

Domenica 11, alle 18.30 a Biancavilla, in piazza Roma, raduno dei fedeli, delle aggregazioni ecclesiali e delle autorità civili e militari: accoglienza della sacra e antica icona della Madonna dell’Elemosina di ritorno dalla basilica papale San Pietro in Vaticano nella cui grande piazza domenica scorsa, 4 settembre, è stata esposta alla venerazione di Papa Francesco e dei numerosissimi pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, in occasione della cappella papale con celebrazione eucaristica e rito di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta.

 

Seguirà una devota processione per via Vittorio Emanuele II e piazza Collegiata; successivamente ingresso nella basilica santuario e solenne intronizzazione all’altare maggiore. Alle 19.30 celebrazione eucaristica di ringraziamento e canto del Te Deum, canti della Corale polifonica “Santa Maria dell’Elemosina” della basilica Collegiata.

 

Alle 20.30 “Salve Mater Misericordiae”: concerto d’organo in onore della Madonna dell’Elemosina a cura del m° Gianfranco Moraschini, organista e compositore di Bergamo, già docente di teoria musicale nei conservatori di Brescia e Piacenza.

 

Alla preziosa e veneratissima quattrocentesca icona di Maria Santissima dell’Elemosina si collega l’origine della ridente cittadina etnea di Biancavilla per iniziativa di un gruppo di profughi albanesi -probabilmente provenienti dall’Epiro- che per sottrarsi all’invasione musulmana ripararono esuli nell’ospitale terra di Sicilia. Secondo la leggenda, i profughi, accampatisi per una sosta, appoggiarono su un albero di fico l’icona della Theotokos che portavano devotamente e gelosamente con loro. Al risveglio si accorsero che la sacra tavola di Maria Madre di Dio era aggrovigliata dai rami, segno considerato prodigioso per indicare che erano giunti nel luogo dove costruire la nuova sede della loro comunità, che chiamarono Albavilla o Casale dei Greci, l’attuale cittadina di Biancavilla.

 

Gli esuli greco-albanesi, guidati da Cesare Masi, si insediarono nella contrada Callicari e con diploma del 27 gennaio 1488 ottennero la licenza di fabbricare un nucleo abitato da Giovanni Tommaso Moncada, duca di Adrano e signore di Paternò. Il nuovo centro ebbe indifferentemente i nomi di Callicari, dal nome della contrada, Casale dei Greci, o semplicemente Greci. Nel 1553 vi era una sola chiesa dedicata a Santa Maria dell’Elemosina ove venne collocato il quadro della Madonna sotto lo stesso titolo che gli esuli avevano portato dalla madre patria. La Chiesa Madre di Biancavilla, edificata nel Cinquecento, fu eretta in Collegiata dal vescovo Pietro Galletti nel 1746 e confermata con Bolla di Pio XI il 20 ottobre 1924. Fu eretta in parrocchia il 20 agosto 1920. Nel 1959 fu dichiarata santuario mariano dall’arcivescovo Guido Luigi Bentivoglio, e con bolla “In santissimam Christi Matrem” del 14 marzo 1970 il beato Papa Paolo VI la insigniva del titolo di basilica minore pontificia.

 

Il motivo per cui l’icona bizantina della Madonna dell’Elemosina, nome che in greco significa Misericordia, è stata portata nel cuore della Sede Apostolica Romana è stato il legame con l’anno santo straordinario del Giubileo della Misericordia e con la canonizzazione dell’albanese Madre Teresa di Calcutta, la santa missionaria della Carità-Misericordia dei nostri giorni, in felice coincidenza con il Giubileo del Volontariato e degli Operatori di Misericordia.

 

Per solennizzare al massimo tale evento, favorito intensamente dall’arcivescovo mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e coordinatore del Giubileo, d’intesa con l’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, l’arcidiocesi catanese e la comunità ecclesiale di Biancavilla hanno organizzato un pellegrinaggio diocesano a Roma, guidato dal metropolita Gristina, per partecipare la mattina di domenica 4 settembre alla concelebrazione eucaristica rituale presieduta da Papa Francesco e nel pomeriggio dello stesso giorno al pellegrinaggio dei fedeli biancavillesi alla Porta Santa della Basilica Papale Vaticana.

 

L’icona della Madonna dell’Elemosina era stata esposta il giorno prima, sabato 3 settembre, in piazza San Pietro ed aveva ricevuto l’inaspettato e commovente omaggio filiale del Santo Padre Francesco che aveva deposto una rosa bianca davanti alla sacra immagine di Maria Santissima con in braccio il Figlio Gesù, alla presenza di una numerosa delegazione dell’Associazione biancavillese presieduta da Giuseppe Santangelo nonché del vicario del XIII Vicariato foraneo can. Giovambattista Zappalà e del prevosto-parroco can. Pino Salerno. Il Papa si è intrattenuto a parlare con i componenti la delegazione biancavillese assicurando un pensiero anche per la benedetta da Dio terra di Sicilia.

 

Lo straordinario pellegrinaggio mariano catanese ha avuto anche un graditissimo fuori programma: l’arcivescovo mons. Gristina -presenti il vescovo acese mons. Giuseppe Sciacca, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, nonché la delegazione di sacerdoti e volontari associati di Biancavilla- ha avuto anche la gioia di presentare al Papa emerito Benedetto XVI la sacra icona della Madonna che ha desiderato rimanesse anche tutta la notte nella cappella della sua residenza vaticana, il monastero “Mater Ecclesiae”.

 

http://www.cronacaoggiquotidiano.it/2016/09/08/a-biancavilla-l11-settembre-accoglienza-dellantica-icona-della-madonna-dellelemosina/

 


L’arcivescovo Kurtz dichiara che mormoni e cattolici “sono uniti” su questioni chiave

 

Il rappresentante principale dei cattolici americani ha riferito al quotidiano Deseret News che i Santi degli Ultimi Giorni e i Cattolici “sono uniti su questioni che fanno il bene dell’America”.

 

Mercoledì 4 maggio 2016, durante la sua visita alla sede della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni a Salt Lake City, il reverendo Joseph Kurtz, presidente della Conferenza statunitense dei vescovi cattolici e arcivescovo di Louisville, in Kentucky, ha parlato del terreno interreligioso comune e di altri argomenti.

 

Alcuni di questi argomenti di interesse comune sono “il dono della famiglia” e la “salvaguardia della libertà religiosa”, ha dichiarato l’arcivescovo Kurtz.

 

Su invito dei dirigenti della Chiesa, l’Arcivescovo si è incontrato con il Quorum dei Dodici Apostoli, con la Presidenza dei Settanta e con il Vescovato Presiedente.

 

“È stato un piacere incontrare l’arcivescovo Kurtz e sentire la sua posizione sulla famiglia, sulla fede e sulla libertà religiosa”, ha affermato John Taylor, direttore dei rapporti interreligiosi della Chiesa. “Il nostro rapporto con i dirigenti cattolici è cresciuto enormemente nel corso degli ultimi anni, e questa visita non ha fatto altro che approfondire la nostra amicizia”.

 

Vedere l’articolo del Deseret News per maggiori informazioni sulla visita.

 

La visita dell’arcivescovo Kurtz è l’ultima di una serie di incontri e di conversazioni in corso tra i dirigenti della Chiesa e quelli cattolici. Tra gli esempi più significativi di queste visite troviamo quanto è avvenuto nel 2009, quando il cardinale George ha incontrato i dirigenti mormoni e ha parlato alla Brigham Young University. Nel 2014, il presidente Henry B. Eyring della Prima Presidenza è intervenuto al summit sul matrimonio tenuto presso il Vaticano e ha incontrato papa Francesco. Più recentemente, l’anziano D. Todd Christofferson del Quorum dei Dodici Apostoli è stato invitato a parlare a Filadelfia all’Incontro mondiale delle famiglie, promosso dalla Chiesa cattolica, durante il quale l’arcivescovo Charles J. Chaput ha lodato l’attenzione riservata alla famiglia dai Santi degli Ultimi Giorni.

http://www.media-mormoni.it/articolo/l-arcivescovo-kurtz-dichiara-che-mormoni-e-cattolici-%E2%80%9Csono-uniti%E2%80%9D-su-questioni-chiave


Il Metropolita d'Epiro Daniele con altri esponenti religiosi partecipa ad un emendamento pro vita da parte del governatore dello stato di Veracruz, Messico

 

 23 Agosto 2016:  il Metropolita Daniele della S. Chiesa Ortodossa d’Epiro ha partecipato con l’Arcivescovo di Xalapa Hipólito Reyes Larios della S. Chiesa Cattolica romana, con il pastore Alfredo Luna Murillo della Chiesa evangelica e con altri esponenti religiosi alla promulgazione di un emendamento contro l’ aborto da parte del Governatore dello stato di Veracruz, Messico. 

 

Veracruz, México, August 23, 2016.- Governor of Mexican state of Veracruz, Javier Duarte de Ochoa, promulgated a pro-life constitutional amendment that protects the right to life of the unborn.

The amendment, approved by the state legislature, affirms, “The State will guarantee the right to life of the human person from the moment of conception until natural death, as a primordial value that supports the exercise of all other rights, save the exceptions made in the laws”.

The “exceptions” referred to in the amendment include rape, a deformity, or risk to the life of the mother, which are already listed in the state’s penal code.

Metropolitan Daniel, of the Epirotean Orthodox Church in Exile, attended the official ceremony of promulgation, along with Archbishop Hipólito Reyes Larios, of the Roman Catholic Archdiocese of Xalapa; Pastor Gilberto Solís González, of the World Assemblies of God Fellowship; Pastor Alfredo Luna Murillo, of the Representative Council of Evangelical Churches of the State of Veracruz; Rabbi Mijael García García, of the Jewish Community of Xalapa; and other religious leaders.

Mexican state of Veracruz has become the eighteenth Mexican state to approve a pro-life constitutional amendment.

 

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  Il Principe d'Epiro Don Davide Pozzi Sacchi nominato Gran Croce del Royal Order of the Drum da Re Kigeli V del Ruanda
Liete novelle dalla Real Casa di Epiro, lo stato già del Re Pirro e poi rinato nel XX secolo a cavaliere della grande guerra anche tramite il Regno d'Italia, per essere sacrificato durante il conflitto, ma che può vantare un Capo italiano: il Gran Principe Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, pretendente al Trono epirota sin dal 2001, è stato nominato il 20 aprile 2016 Gran Croce dell'Ordine Reale del Tamburo del Ruanda, Royal Order of the Drum, la più prestigiosa onorificenza concessa da S.M. Kigeli V Re del Ruanda, Sovrano in esilio dal 1961; l'alta insegna si dona solo ad un numero limitato di reali, le cui qualità etiche rispondono a quelle del Principe Don Davide, che ha bene meritato la nomina, tra le altre che possiede. 
Infatti egli è Capo temporale della S. Chiesa Ortodossa Autocefala d'Epiro, col trattamento di Altezza Reale; nominato Principe della Casa Imperiale d'Etiopia da S.A.I. Philip Makonnen il 2 Marzo 2005 col trattamento di Cugino e di Altezza Imperiale della Casa d'Etiopia; Conte di Caorso secondo la legislazione napoleonica del Regno italico, di Barone dei Sacri Palazzi Apostolici del Laterano, Nobiltà personale, di Fidalgo Caballeiro, Nobiltà ereditaria portoghese e l' onorificenza di Ufficiale d'Onore delI' Impero francese. E' inoltre Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Imperiale della Stella d’Onore dell’Impero Etiopico, Gran Croce dell’Ordine Imperiale Etiopico di Santa Maria di Zion, Commendatore con placca dell’Ordine di N.S. della Concezione di Villa Viçosa, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Crux meriti del Sovrano Militare Ordine di Malta, Croix des Anciens Militaires, Colonnello Onorario del Kentucky e Colonnello Onorario dell’Alabama.
L'ordine Reale del Tamburo fu ideato da Re Mutara III e poi fondato da Re Kigeli V nel 1959. Il tamburo è il simbolo reale degli abami (re), e riveste una notevole importanza nel simbolico universo dell’intera regione dei Grandi Laghi dell’Africa Orientale. Ad esso si attribuiscono poteri magici ed è associato all'esercizio dei poteri temporali dallo stesso mwami.  Viene concesso solo nelle classi di Gran Collare o Gran Croce e Commendatore, a numeri fortemente ristretti. 
http://fogliesparsescrittivarii.blogspot.it/search?updated-max=2016-05-09T15:28:00%2B02:00&max-results=7
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Storia e attualità / Conferenza a Catania su “Regno d’Italia e Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”

Un pubblico numeroso e qualificato ha partecipato – come si legge in una nota stampa – alla conferenza su “Regno d’Italia e Regno d’Epiro nell’Europa di ieri e di oggi”, organizzata dal Circolo dell’informazione di Catania in stretta collaborazione della delegazione etnea dell’Istituto nazionale per la Guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon, che si è svolta a Catania il 23 aprile nella monumentale sagrestia della chiesa di San Camillo dei Mercenari ai Crociferi di Catania.
L’evento, introdotto dalla Marcia Reale e dall’Inno greco, che è anche epirota, è stato aperto dalla presidente del circolo, dott.ssa Annamaria Agosta, che ha parlato del compito culturale e della diffusione di tematiche fondamentali del sodalizio; a seguire il delegato Ingortp (l’associazione che raccoglie le Guardie d’onore), l’ingegnere Salvatore Caruso, ha chiarito lo scopo dell’Istituto. L’importanza dell’incontro è stata sottolineata anche dalla lettera del Principe d’Epiro don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, inviata per l’occasione, nella quale viene precisato quanto sia importante conoscere la storia di questa piccola e coraggiosa nazione nel novero delle patrie che l’Europa deve tutelare; il messaggio del prof. A. Colleoni ha inteso affermare come sia necessario delineare l’identità degli epiroti nel presente come nel passato; la relazione dell’on. Rallo, letta in assenza dell’autore dalla dott.ssa T. Lisi, ha narrato la storia dell’Epiro nel biennio 1914-16 che lo vide nascere e soffocare come entità autonoma, monarchica o repubblicana secondo alcuni, comunque indipendente.
Il dott. Francesco Giordano, segretario del Circolo dell’informazione,  ha illustrato i legami di Catania col Re epirota Pirro, dalla sua venuta in Sicilia nel 278 a. C. al significato dell’elefante simbolo civico connesso al sovrano balcanico, e ha svolto una disamina sul ruolo di Casa Savoia nella storia del XX secolo, con la figura centrale del Re Vittorio Emanuele III, che salvò l’Italia sia combattendo da soldato nel primo conflitto mondiale e galvanizzando col convegno di Peschiera il valore nazionale nel 1917, sia garantendo la continuità statale nei tragici momenti dell’estate 1943.
Con la solita intensa passione è intervenuto l’avv.Nello Pogliese, che ha inteso – si sottolinea nel comunicato stampa – non già limitarsi alla Grande Guerra, ma analizzare la gloria di Casa Savoia nel corso della sua storia per l’Unità nazionale, dalla fondamentale importanza dello Statuto Albertino ai codici penale civile approvati durante l’età monarchica, con paragoni che fanno vergognare per l’attuale situazione politica. Pogliese ha, con commozione, ricordato come l’Italia sia in qualche senso “morta” il giorno dell’esilio di Re Umberto II, 13 giugno 1946, ma quanto oggi resti importantissima la divulgazione storica del periodo monarchico, nonché l’orgoglio di dirsi tali, anche in tempi repubblicani.
A concludere la serata un momento musicale molto applaudito: una brillante esibizione del giovane mezzosoprano Roberta Celano, accompagnata dalla pianista Miriam Giuffrida, che ha eseguito “Malia” e ‘”A Vucchella”, romanze di Francesco P. Tosti, di cui si è voluto ricordare il centenario della morte.
M. P. R.
 http://www.vdj.it/?p=39511
                                                                                                               

Articolo apparso sul settimanale Prospettive organo della Diocesi di Catania, a cura del prof.Antonino Blandini, edizione dell'otto maggio 2016